GLI USA CONTRO LA TURCHIA: 'INACCETTABILI GLI SCONTRI CON I CURDI'
http://www.lastampa.it/2016/08/29/esteri/gli-usa-inaccettabili-gli-scontri-tra-la-turchia-e-i-curdi-ankara-loro-fanno-pulizia-etnica-zGT74e3s5cdBXbupprF6gO/pagina.html
Il giorno dopo i raid dell’esercito turco contro i ribelli curdi in Siria interviene l’inviato speciale di Obama per la lotta all’Isis, Brett McGurk, citando un intervento del portavoce del Pentagono, Peter Cook: «Stiamo monitorando le notizie di raid e scontri a sud di Jarablus tra le forze turche, alcuni gruppi di opposizione e le unità affiliate alle Sdf (Forze democratiche siriane a maggioranza curda, ndr). Vogliamo esprimere con chiarezza che riteniamo questi scontri - in aree in cui l’Isis non è presente - inaccettabili e fonte di forte preoccupazione. Gli Stati Uniti non sono stati coinvolti in queste attività, che non sono state coordinate con le forze Usa, e non le sosteniamo. Di conseguenza, invitiamo tutti gli attori armati a prendere le misure appropriate per fermare le ostilità e aprire canali di comunicazione, focalizzandosi sull’Isis, che rimane una minaccia letale e comune»
“I curdi fanno pulizia etnica”
Nel nord della Siria le milizie curde «Ypg stanno compiendo una pulizia etnica» ha replicato il ministro degli Esteri di Anakra, Mevlut Cavusoglu, dopo i raid già compiuti negli ultimi giorni dall’esercito turco contro obiettivi della coalizione delle Forze democratiche siriane (Sdf) a maggioranza curda.
“Colpiremo ancora le milizie curde”
La Turchia «colpirà» i combattenti curdi siriani delle Unità di protezione del popolo (Ypg) nel nord della Siria finché non si ritireranno a est del fiume Eufrate., ha aggiunto Cavusoglu nel sesto giorni di operazioni dall’avvio dell’offensiva “Scudo dell’Eufrate” nel nord del Paese arabo. «Le Ypg saranno colpite fin quando non si sposteranno a est dell’Eufrate - ha detto Cavusoglu durante una conferenza stampa ad Ankara con l’omologo olandese Bert Koenders - Devono spostarsi sulla sponda orientale del fiume al più presto, come hanno dichiarato loro stessi e come hanno promesso gli Usa».
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