L’addetto stampa della Presidenza russa, Dmitrij Peskov, ha oggi dichiarato che Vladimir Putin non prevede di partecipare alla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Rio de Janeiro. “Al momento questo viaggio non è inserito nel programma del Presidente”, ha dichiarato, “Il piano di lavoro è un altro”. Anche per quanto riguarda la sua presenza a delle singole competizioni, Peskov ha sottolineato come questa “sarà una decisione che prenderà lui stesso”.
Nonostante nelle dichiarazioni ufficiali non se ne faccia accenno, è altamente probabile che la decisione sia profondamente legata alla vicenda doping, che ha preso la connotazione di un vero è proprio boicottaggio dalle sfumature politiche, nonostante la decisione del CIO di ieri circoscriva di fatto l’esclusione solo nell’atletica.
Del resto da un punto di vista prettamente politico, la storia dell’impeachment del Presidente Dilma Roussef poteva aver già sfumato l’entusiasmo dei russi verso un evento che avrebbe dovuto rilanciare nel mondo l’immagine del Gruppo Brics. Ma malgrado l’assoluzione della Roussef arrivata in queste ore, questa sarà almeno dal punto di vista del messaggio politico, un’Olimpiade sotto tono. Dovevano essere le Olimpiadi di Dilma, dopo i mondiali di calcio di due anni fa, invece saranno soltanto le Olimpiadi dello scandalo.
Mentre in Russia le polemiche sulla questione doping non si placano. Il Presidente Putin ha infatti aperto una commissione di inchiesta, che forse porterà all’azzeramento di tutti i vertici sportivi del paese (verrà fatto fuori Vitaly Mutko?). Nel frattempo la Isinbayeva (atleta russa specialista nel salto con l’asta, disciplina nella quale detiene il record del mondo) annuncia il ritiro dall’attività agonistica dopo l’esclusione dell’atletica russa con parole al vetriolo: “È la morte dell’atletica”. L’atleta ha dovuto addirittura rinunciare a migliorare il primato mondiale durante le scorse gare nazionali a causa della squalifica della Iaaf. Intanto l’atleta russa Klishna gareggerà sotto la bandiera olimpica, decisione che ha suscitato l’ira dei suoi connazionali che l’anno accusata di tradire la causa nazionale, rinfacciandole di vivere negli USA e fuori dalle questioni russe.
Tuttavia sembra che la Isinbayeva non mollerà finché i mezzi giuridici a sua disposizione glielo consentiranno: l’atleta ha infatti annunciato che farà ricorso al Tribunale dell’Unione Europa dei Diritti dell’Uomo.
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