Di Francesco Curridori
"C'è solo una cosa ancora più becera che attribuire l'ondata di attentati in Europa a una sorta di spirale imitativa tra depressi e disadattati, invece che all'indicazione dell'Isis ) e lupi solitari.
Quella cosa più becera è la pretesa di collegare questa catena terroristica al fenomeno dei migranti". Lo scrive Enrico Mentana che, sul suo profilo Facebook, fa una distinzione netta tra terroristi e profughi.
"Tutti gli attentatori che hanno colpito in Francia e Belgio sono nati lì o ci vivono da molti anni dopo essere nati in ex colonie. La gran parte di loro aveva cercato di andare in Siria tra i foreign fighters dell'Isis: esattamente l'opposto per percorso e scelta esistenziale dei profughi", spiega il direttore del Tg La7 secondo cui "chi fugge da una guerra, o anche solo da una vita grama, e rischia la morte per venire a vivere tra noi non lo fa certo per morire e uccidere noi". "Certo, il problema migranti esiste, logistico, politico ed economico: ma è una questione che nulla ha a che fare col terrorismo islamico. E chi lo associa - conclude Mentana - fa una brutta operazione per sommare due paure profonde, quella del cattivo e quella del diverso".
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