ALCUNE CONSIDERAZIONI PER CAPIRE COS'E' LA VERITA'
Di Marcello Veneziani
I- La verità esiste ma nessuno ne detiene il monopolio. Nessuno ha la verità in mano ma noi siamo nelle mani della verità . Non è la verità a uccidere la libertà , ma chi parla e decide in suo nome, chi se ne arroga l’esclusiva. La verità esiste ed è innocente. Ribellarsi alla verità può essere eroico o tragico, può generare sogni, deliri e opere d’arte, ma la realtà senza verità degrada.
II- La verità è corrotta dai suoi surrogati. La menzogna è insolente, sfacciata. Sopprime la verità ma non la corrompe. A corromperla sono le mezze o doppie verità , le verità deviate, le sue controfigure: la norma, il canone ideologico imposto dal potere, dal mercato, dalla setta o dalla casta. La verità , in questi casi, è solo una bugia ben organizzata, potente e codificata. Ma non si può avversare la menzogna e poi sostenere che non esiste la verità , solo le interpretazioni. Così si riduce la verità a una variabile soggettiva.
III- L’ipocrisia non è il contrario della verità , ma il suo galateo. L’ipocrisia non è come la menzogna; è un velo dorato sul vivere civile, funge da imene della verità , perché la tutela, ne impedisce lo scempio. La verità attiene allo stato delle cose, l’ipocrisia quando è premura di non ferire e non nuocere riguarda la delicatezza nelle relazioni. Chi dichiara guerra all’ipocrisia poi dichiara morta la verità . Squarcia il velo per nulla.
IV– La verità non è rivoluzionaria né reazionaria. Il motto di Gramsci “la verità è rivoluzionaria” si è tradotto in pratica così: la verità è subordinata alla Rivoluzione, è sottomessa al Partito; vero è ciò che giova a esso, falso ciò che a esso nuoce. Così nasce la Pravda, la verità al servizio della menzogna, e muore la verità . Ma si spegne la verità anche se le si antepone l’ordine o le apparenze, per carità di patria, per tutelare i popoli o per non sovvertire lo status quo.
V- La verità combacia con la realtà tramite l’intelligenza. Per S.Tommaso la verità è adaequatio rei et intellectus, è il combaciare tra l’intelletto e la realtà . Per Vico il vero e il fatto convertuntur, convergono tramite l’intelligenza. Al vero non basta solo l’evidenza della vita o solo la coerenza del pensiero, ma la verità è la loro unione nuziale. Di rado la verità sorge spontanea e immediata. Più spesso va coltivata e ricercata.
VI- La verità è splendore divino ma abbaglia. Veritatis Splendor, diceva Giovanni Paolo II. Ma il bagliore della verità acceca e a volte esige di velarsi. La pia fraus dei cristiani e le necessarie menzogne platoniche, il bello mentire di Campanella e la dissimulazione onesta di Accetto, il velo apollineo di Nietzsche, sono espedienti per non restare accecati o ustionati dalla verità .
FONTE E ARTICOLO COMPLETO:http://www.marcelloveneziani.com/se-la-veritagrave-egrave-una-bugia-ben-organizzata1.html
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