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Non bisogna dimenticare che il diritto inviolabile alla vita, dono di Dio, appartiene anche al criminale". Lo afferma Papa Francesco nel video-messaggio in spagnolo inviato al VI Congresso mondiale contro la pena di morte che si svolge da oggi a giovedì ad Oslo (Norvegia).
"Un segno di speranza è che l'opinione pubblica sta sviluppando una crescente opposizione alla pena di morte, anche quando è usata come mezzo di legittima difesa sociale", afferma il Papa. "Infatti oggi la pena di morte è inammissibile, per quando grava sia stato il crimine della persona condannata. E' un'offesa alla inviolabilità della vita e alla dignità della persona umana che contraddice il disegno di Dio sull'uomo e la società e la sua giustizia misericordiosa, e impedisce non è consonante con qualsiasi giusta finalità della pena. Non rende giustizia alla vittime, ma fomenta la vendetta. Il comandamento 'non uccidere' ha un valore assoluto e riguarda tanto gli innocenti che i colpevoli", sottolinea il Papa.
Che prosegue: "Il Giubileo straordinario della misericordia è un'occasione propizia per promuovere nel mondo forme ogni volta più mature di rispetto della vita e della dignità di ogni persona. Non bisogna dimenticare che il diritto inviolabile alla vita, dono di Dio, appartiene anche al criminale". Oggi, ricorda l'Osservatore Romano, più di due terzi dei Paesi nel mondo hanno abolito la pena di morte per legge o nella pratica: 102 Paesi l'hanno abolita per ogni reato; sei l'hanno abolita salvo che per reati eccezionali, quali quelli commessi in tempo di guerra o in circostanze particolari; 32 sono abolizionisti de facto poiché non vi si registrano esecuzioni da almeno dieci anni oppure hanno stabilito una prassi o hanno assunto un impegno a livello internazionale a non eseguire condanne a morte. In totale ù i dati sono di Amnesty International ù 140 Paesi hanno abolito la pena di morte nella legge o nella pratica. Cinquantotto Paesi la mantengono in vigore, ma il numero di quelli dove le condanne a morte sono eseguite è molto più basso. Gli ultimi ad abolire la pena capitale sono stati, nel 2015, la Repubblica Democratica del Congo, le Fiji, il Madagascar e il Suriname. I numeri delle esecuzioni restano tuttavia drammatici. Nel 2015 almeno 1634 persone sono state giustiziate in 25 diversi Paesi. Ska/Int2
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