Niente stelle stanotte, solo lampioni. È il risultato del cosiddetto inquinamento luminoso, almeno secondo i dati rilasciati dall’Atlante Mondiale dell’Inquinamento Luminoso, pubblicato da Science Advances. Il 60% degli europei e l’80% degli americani non può vedere, di notte, la Via Lattea a occhi nudo. Visto in ottica globale, è un terzo dell’umanità che rimane senza stelle da guardare. È un peccato sia dal punto di vista poetico, ma anche della salute. F5 F3 Le città più grandi, come New York, non vedono mai il vero colore del cielo notturno (perché sì, ce l’ha un colore). A Times Square, quando il tempo è bello, non si coglie mai più di ua decina di stelle. E a Singapore, la città più illuminata del mondo, gli occhi non si adattano al buio se non in modo parziale, vista la grande quantità di luce. Questo ha degli effetti negativi sulla salute dell’uomo, che basa il suo ritmo circadiano sull’alternanza tra luce e buio. Se non c’è mai il secondo, le conseguenze non saranno piacevoli. Come tutti sanno, dal ritmo circadiano dipende il livello di ormoni, la temperatura del corpo, l’attività cerebrale e altre funzioni fisiologiche fondamentali. Se si altera la luce se ne altera il funzionamento. La luce che penetra dalle finestre non impedisce di dormire ma ne cambia la qualità . E ci sono studi che dimostrano come l’inquinamento luminoso possa essere nocivo, fino a favorire il diabete e il cancro al seno. Sarà vero? Lo si appurerà in futuro. Nel frattempo, se anche ci fosse la legge morale dentro di noi, di sicuro non c’è più, sopra, nessun cielo stellato.
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