Di Luca Romano
Nuovo braccio di ferro in Usa sulla privacy digitale tra una compagnia hi-tech e il governo Usa: Microsoft ha citato in giudizio il dipartimento di giustizia americano per fermare il suo tentativo di costringerla a rendere noti le email e altri dati dei clienti senza che essi ne siano messi a conoscenza.
Una mossa che rafforza la pressione delle società tecnologiche contro l'amministrazione Obama e fa eco alla battaglia di Apple per non decriptare i suoi iPhone nelle indagini della polizia. Nella sua causa, Micrososft sostiene che l'amministrazione Obama viola la costituzione impedendole di notificare a migliaia di clienti le richieste del governo di accedere ai loro dati e alla loro corrispondenza digitale. In particolare sono invocati il primo emendamento sulla libertà di parola e il quarto che stabilisce il diritto per le persone e per le imprese di essere informate se il governo perquisisce o sequestra le loro proprietà. La causa è stata depositata ieri in un tribunale del Distretto occidentale di Washington. Secondo Microsoft, le azioni del governo violerebbero il Quarto emendamento, che stabilisce il diritto di sapere se il governo controlla le loro proprietà, si legge dei documenti, e il Primo emendamento sulla libertà di espressione.
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