Di Matteo Carnieletto
C’è un ulteriore filo che collega l’Arabia Saudita alle Torri Gemelle. Passa per l’Afghanistan, via Moleenbek, il quartiere islamista nel cuore dell’Europa. Come abbiamo avuto modo di raccontare su Gli Occhi della Guerra, questa roccaforte dell’islamismo si forma alla fine degli anni ’60: re Baldovino ha bisogno di nuovi alleati in Medio Oriente e spalanca le porte a re Faisal, che subito inizia a inviare imam wahabiti (quindi estremisti) a Bruxelles. È così che si formano i nuovi Salah Abdeslam.
Negli anni ’60 comincia la “colonizzazione” saudita. Nel 1962 viene fondata la Lega islamica mondiale che, come riporta Gilles Kepel, “apre gli uffici in ogni regione del pianeta dove vivono musulmani e svolge un ruolo esploratore, censendo associazioni, moschee, progetti. (…) Per la prima volta in quattordici secoli di storia del mondo musulmano si possono trovare da un angolo all’altro della Umma gli stessi libri, le stesse cassette, provenienti dai medesimi circuiti di diffusione: un unico corpo dottrinale si materializza in contemporanea – racchiuso in una manciata di titoli, appartenenti a una sola obbedienza ad esclusione di tutte le altre correnti di pensiero che hanno fatto il pluralismo dell’islam”. Si tratta dell’obbedienza wahabita, una delle più radicali del mondo islamico.
Il quartiere di Molenbeek piano piano si radicalizza: i sauditi versano parecchi milioni di dollari per costruire moschee e foraggiare gli imam. Negli anni ’90 il quartiere di Bruxelles diventa il centro del jihadismo in Europa: è qui che si formano e trovano rifugio i terroristi del Gia, il Gruppo Islamico Armato.
Da Molenbeek passa anche Mehdi Nemmouche, l’attentatore del museo ebraico di Bruxelles e pure Ayoub El Khazzani, colui che aveva il compito di compiere una carneficina sul treno Parigi – Bruxelles.
Non solo: a Molenbeek vengono reclutati i terroristi che colpiranno il Leone del Panshir, Ahmad Shah Massoud. Come ha scritto Alberto Negri, “uno degli assassini, Abdessatar Dahmane, aveva frequentato il centro islamico di Molenbeek, così come Hassan El Haski, pianificatore degli attentati di Casablanca nel 2003 e di Madrid nel 2004”. Un regalo ai talebani, che Massoud contrastava, oppure un atto per indebolire l’Afghanistan? Difficile rispondere.
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