Di Salvatore Santoru
In Austria l'estrema destra ha trionfato al primo turno delle elezioni presidenziali ottenendo il 36,4% dei voti, a scapito del 20,4% del candidato dei Verdi Alexander van der Bellen, arrivato secondo. I motivi dell'ascesa e della vittoria dell'estrema destra austriaca sono da cercare nel particolare contesto di crisi economica e finanziaria che sta interessando l'UE così come nella crisi migratoria e nelle difficoltà della sinistra socialdemocratica e della destra neoliberista di gestire il malcontento popolare che trova una facile sponda nella direzione populista del partito di destra radicale FPO("Partito della Libertà Austriaco") e del suo leader Norbert Hofer, che è riuscito a conquistare la fiducia di molti elettori con le sue dichiarazioni contro l'Unione Europea e il Ttip così come con le proposte anti-immigrazione.
Inoltre, Hofer è riuscito ad avviare una strategia politica di estrema destra meno aggressiva delle solite ed è conosciuto per il suoi atteggiamenti cordiali, tanto che viene descritto nei media come il "volto moderato" dell'estrema destra.
Secondo quanto riporta il sito "Formiche", però non mancano anche posizioni decisamente più radicali nel leader dell'FPO, a partire dalla sua intenzione di aumentare l'influenza del ruolo istituzionale e il potere del capo di Stato e non dimenticando la sua affiliazione alla confraternita "Marko-Germania", avente tendenze pangermaniste.
Inoltre c'è da segnalare che la recente vittoria del FPO può essere compresa anche tenendo conto della storia del partito, che partendo da tendenze liberalconservatrici, tanto da far parte della stessa "Internazionale Liberale", negli ultimi anni ha avuto diverse svolte che l'hanno portato a diventare un partito che si basa su un forte populismo nazionalista e che rientra nel filone "nazionalconservatore", e tra e sue "battaglie" annovera la critica dell'attuale Unione Europea e dell'immigrazione, il sostegno alla Russia e il blocco dell'islamizzazione in Europa.
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