http://www.lescienze.it/news/2016/03/22/news/variante_genetica_ansia_adolescenti-3023771/
È questo il risultato di uno studio pubblicato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences" da Dylan Gee della Cornell University a New York, e colleghi di altri istituti di ricerca degli Stati Uniti, che aggiunge un importate tassello al mosaico delle conoscenze circa l'influenza genetica sui disturbi psichiatrici.
a breve termine e dell'elaborazione delle sensazioni olfattive.L'adolescenza è un periodo in cui si registra un picco d'incidenza dei disturbi psichiatrici, in concomitanza con una profonda ristrutturazione neurocerebrale. Questa connessione riguarda in particolare la manifestazione dei disturbi d'ansia e i mutamenti nel sistema degli endocannabinoidi, neuromediatori di natura lipidica che modulano l'eccitabilità dei neuroni agendo su recettori omonimi. Su questi stessi recettori agiscono i fitocannabinoidi, cioè le sostanze attive presenti nella Cananbis, e i cannabinoidi di sintesi, prodotti in laboratorio a scopo terapeutico o di ricerca.
Ma quanto conta la genetica nel determinare la manifestazione di disturbi d'ansia più o meno accentuati?
Per scoprirlo, gli autori hanno usato una tecnica detta risonanza magnetica a diffusione per misurare in 1050 soggetti di età compresa tra 3 e 21 anni la connettività tra due regioni cerebrali coinvolte nei disturbi d'ansia: la corteccia prefrontale e le strutture limbiche. La prima è una regione cerebrale responsabile dell'espressione della personalità e del comportamento sociale, mentre le seconde, costituite da ippocampo, amigdala, nuclei talamici anteriori e corteccia limbica, sono ritenute le sedi dell'emotività, della memoria
Dalle scansioni di risonanza magnetica, è emrso che i soggetti con i più alti livelli di endocannabinoidi erano anche quelli che possedevano una variante genetica che interferisce con l'attività dell'enzima FAAH (fatty acid amide hydrolase) responsabile dell'idrolisi dell'anandamide, il primo endocannabinoide a essere scoperto nel 1992. Questi ultimi soggetti, avevano anche connettività frontolimbica molto più accentuata e riferivano di soffrire di ansia, ma solo dopo i 12 anni di età.
I risultati dimostrano dunque che gli effetti di questo fattore genetico e in particolare il disturbo d'ansia emergono durante l'adolescenza, aprendo la strada a ulteriori studi che potrebbero portare in prospettiva a un'ottimizzazione del trattamento dei disturbi d'ansia negli adolescenti.
FOTO:http://veki.club
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