I fatti di Bruxelles e le prevedibili reazioni di una certa "destra" e "sinistra"
Di Salvatore Santoru
I tragici fatti di Bruxelles hanno scatenato le solite e prevedibili reazioni a cui siamo abituati in questi casi, dalle prese di posizione islamofobe a quelle "terzomondiste" legate alla minimizzazione dei fatti.
Da una parte e specificamente da una certa "destra" non si è mancato di attaccare l'Islam in sé, mentre da una certa "sinistra" non è mancato il relativizzare i fatti facendo paragoni con certe stragi avvenute in Occidente, come quella di Utøya.
Il fine di queste reazioni è molto semplice da capire: da una parte si vuole strumentalizzare il fatto per far considerare pericolosi e estremisti gli islamici in sé, cosa alquanto assurda visto che l'Islam è composto da 1,6 miliardi di persone e gli estremisti non sono certamente la stragrande maggioranza, mentre dall'altra si vuole sostenere che gli islamici siano sempre "vittime" e facendo paragoni decontestualizzati con fatti come quello di Utøya e simili, si vuole negare la forza collettiva e la pericolosità che certe frazioni l'islamismo radicale hanno assunto e stanno assumendo a livello globale.
Si spera che sempre più persone si discostino da queste stereotipate posizioni e si abbia una visione più ampia e realistica del fenomeno, invece delle solite beghe politiche che oltre ad essere pure strumentalizzazioni ideologiche/partitiche, risultano essere anche di cattivo gusto vista la gravità dei fatti e la consistenza di fenomeni geopolitici che meriterebbero ragionate analisi e che necessiterebbero di determinate strategie di problem solving.
FOTO:http://www.formulapassion.it
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