Il numero Uno è il principio divino. Ogni cosa nasce dall’Uno. Il numero Uno è il tutto, l’Eterno Infinito Essere, che non ha forma e possiede tutte le forme, che non ha nome e possiede tutti i nomi. Essendo indivisibile, indica principalmente l’unità, la sua forza sta nel suo valore qualitativo di unire e di origine, per questo motivo è un numero sacro venerato dall’antichità.
Tutte le tradizioni parlano di un origine in cui regnava l’unità, il non-manifesto senza divisione, l’unificazione delle energie e la totalità. Da questa origine sono nate tutte le cose e la manifestazione. Dal numero Uno scaturiscono due energie uguali e contrarie che formano la materia. L’unione di queste due energie, maschile e femminile, dentro l’Uno, creano la nuova vita.
L’unità è il principio armonizzante, ma se questa unità si rompe lascia il posto alla molteplicità. Il pantheon della mitologia antica contemplava una molteplicità di elementi naturali, governata da una divinità suprema, ricordo dell’unità fondamentale. Simbolo dell’Uno è il Cerchio essendo senza inizio e senza fine. Il numero Uno, in quanto simbolo unificante, ha un grande capacità evocatrice, permette di creare legami riunendo gli elementi separati, come la terra e il cielo, il macrocosmo e il microcosmo. L’Uno nella simbologia esoterica non è considerato un numero avendo una valenza principiale come unità, da cui si originano e fanno ritorno tutti i numeri.
Inoltre il rapporto della triade con l’unità può essere espresso da un triangolo equilatero, ovverodall’identità del Tre, dove in ognuno dei tre angoli diversamente indicati è data ogni volta la triade intera. È il primo numero di armonia, di soluzione del conflitto dualistico, ed è per questo considerato un numero perfetto. Il Tre apre la strada della mediazione e permette di uscire dall’antagonismo, superando la visione parziale e riduttiva del dualismo, poiché due elementi non possono essere conciliati che con l’ausilio di un terzo elemento. La triade sintetizza i poli opposti della dìade. Il Tre è dunque numero simbolo di vitalità e radice di ogni ulteriore estrinsecazione delle operazioni dell’Uno nell’alterità del molteplice. Nella mitologia e nel culto è l’espressione della Trinità (una riunione di dèi in gruppi di tre), come simbolo dell’unità sostanziale.
È nel quaternario che si trova la prima figura solida, simbolo universale dell’immortalità, ovvero laPiramide. Secondo Pitagora, dalla monade derivò la dìade indeterminata, dalla loro unione tutti i numeri, dai numeri i punti, dai punti le linee, dalle linee la superficie, da questa i solidi, dei quali gli elementi sono quattro: il Fuoco, l’Acqua, l’Aria e la Terra; e dai solidi i corpi, la Decade o l’Universo. Il Quattro è considerato dalla simbologia il numero della realtà e della concretezza, dei solidi così come delle leggi fisiche, della logica e della ragione. Il Quattro come manifestazione di ciò che è concreto, immutabile e permanente ha la sua espressione geometrica nel Quadrato, che ben rende tutte le sue caratteristiche. E’ il numero della materia: i 4 elementi della terra: fuoco–acqua–terra–aria, della concretezza, dell’ordine, dell’orientamento: la croce cosmica riunisce i punti solari dell’orizzonte (nord-sud, est-ovest).
Il Cinque diviene allora un quaternario eccentrico, o falsato da un doppio centro, ovvero un simbolo iterativo della natura dissociata o decaduta. Lo squilibrio potenziale tipico del numero Cinque si rileva anche nella sua scomponibilità in due più tre, così come le sue valenze creative possono essere lette nella somma 1 + 4, indicatrice della discesa immediata dell’Unità nel Quaternario, una discesa imprevedibile che produce l’ispirazione e la genialità. Riassumendo, il numero Cinque, come tutti i numeri dispari genera attività, nella forma positiva di evoluzione, di movimento progressivo di elevazione, oppure in quella negativa di involuzione, di discesa e di degradazione. Il quinario collega l’alto con il basso, e può far tendere verso uno di questi poli. Il suo valore positivo o negativo è bene rappresentato dalla figura geometrica del pentagramma: quando il pentagramma è dritto si identifica con l’uomo (stella a cinque punte), nella sua valenza positiva; quando invece è capovolto assume un valore negativo, attributo delle forze del male.
Mentre la Stella a cinque punte corrisponde alla dimensione microcosmica, all’uomo individuale, la Stella a Sei punte corrisponde alla dimensione macrocosmica, all’uomo universale. L’interazione dei due triangoli è l’incarnazione dell’unione tra cielo e terra, tra la polarità maschile e la polarità femminile, generando l’armonia degli opposti; ma allo stesso tempo indica l’oggetto e il suo riflesso, l’immagine speculare deformante. Il numero Sei evoca la prova iniziatica, la scelta fondamentale che implica l’impegno attivo dell’iniziato a seguire la via dell’elevazione spirituale, senza disperdersi in illusioni. Il numero 6 che nell’antichità era consacrato a Venere è considerato simbolo della bellezza e della perfezione. Negli antichi Misteri era importante perché offriva le Sei dimensioni di tutti i corpi più quelle di altezza e profondità, ovvero i quattro punti cardinali sommati allo Zenit e al Nadir.
Il numero Sette rappresenta il perfezionamento della natura umana allorché essa congiunge in sé il ternario divino con il quaternario terrestre. Essendo formato dall’unione della triade con la tetrade,il numero Sette indica la pienezza di quanto è perfetto, partecipando alla duplice natura fisica e spirituale, umana e divina. É il centro invisibile, spirito e anima di ogni cosa. Il Sette è il numero dellaPiramide in quanto formata dal triangolo(3) su quadrato(4). Quindi il Sette è l’espressione privilegiata della mediazione tra umano e divino.
La rappresentazione del numero Otto si palesa anche nell’archeologia sacra dato che l’Otto viene universalmente considerato il numero “difensore” dell’equilibrio cosmico. Nella cultura orientale, soprattutto quella legata alla religione, troviamo templi costruiti su pianta a base ottagonale, ovvero sulla figura che fa girare la ruota del centro stesso dell’universo. Sin dai tempi antichi, il numero Otto è considerato sacro nel paese del Sol Levante rappresentando una quantità immensa ma allo stesso tempo non definibile. Lo stesso territorio nipponico veniva rappresentato dal numero Otto dato che, come ben sappiamo, è costituito, oltre che dalle quattro isole maggiori, da un numero enorme di isole e isolotti. Continuando sulla nostra dissertazione sulla simbologia del numero Otto possiamo dire che, nella dottrina cristiana, l’ottavo giorno rappresenta la trasfigurazione e il Nuovo Testamento. Dopo i sei giorni della creazione e il settimo di riposo, l’ottavo simboleggia la resurrezione del Cristo e dell’uomo stesso annunciando quindi l’eternità. Nella filosofia orientale, l’interazione cosmica dello Yin e dello Yang realizza le cosidette “Otto forze della natura” e queste, nel loro insieme, danno forma agli otto trigrammi del bagua (o pakua) che, a loro volta, danno origine ai sessantaquattro esagrammi dell’I Ching.
Il numero nove seguendo all’Otto, che indica uno stato limite, è il superamento nella creazione. Il nove ha come proprietà la permanenza. Infatti il numero nove torna sempre al suo stato antecedente e non si trasforma mai veramente, conservando uno stato fisso e immutabile.
Questa caratteristica lo accomuna al numero Uno, diventando una sua manifestazione, nella sua funzione di unicità. Il simbolo grafico del numero Nove è il cerchio, come per il numero Uno. Anche secondo Pitagora il 9 è un numero che si riproduce continuamente, in ogni moltiplicazione, e simboleggia pertanto la materia che si scompone e si ricompone continuamente. Composto da tre volte il numero Tre(la perfezione al quadrato), con l’aggiunta di un quarto tre genera il Dodici, simbolo della Perfezione assoluta. Il nove serve da dissolvente per tutti i numeri, senza che mai si associ a qualcuno, né per somma né per moltiplicazione. Il 9 è l’ultimo numero delle cifre essenziali che rappresentano il cammino evolutivo dell’uomo. E’ dunque il simbolo della realizzazione.
La comparazione della simbologia numerica e geometrica fa scoprire un’analogia tra il Dieci ed il punto entro il cerchio: nella tradizione esoterica il valore numerico di un centro o punto è uno, mentre quello di una circonferenza è nove, numero che moltiplicato per qualsiasi altro dà, per addizione delle cifre costituenti il risultato, sempre e soltanto sé stesso, esattamente come una circonferenza perpetuamente ritornante sul proprio tracciato. Tale simbologia suggerisce l’ipotesi che la decade rappresenti la perfezione relativa allo spazio-tempo circolare, ovvero la divina immanenza. Il Dieci indica il cambiamento che permette all’iniziato di evolvere, di crescere e di elevarsi spiritualmente.
Il numero Undici, insieme al Ventidue e al Trentatre è un numero maestro erappresenta la potenza, la giustizia e il potere acquisito per meriti e valori in senso positivo. In senso negativo il numero Undici rappresenta, invece, la paura e la decadenza morale. Considerato come la via della maturità spirituale e della conoscenza oltre il limite della comprensione umana, è associato a una forte intuizione e una grande apertura mentale. Idealismo e visione d’insieme sono aggettivi propri del numero Undici che è armonizzato con i ritmi del suo numero base, cioè il 2 (11 = 1+1=2). In questo modo si fondono sia la geniale ispirazione propria del numero Undici che le forti capacità intuitive tipiche del numero 2. Questa combinazione erge il numero 11 a simbolo visionario e profetico. Caratterizzato dalla uguale presenza sia di proprietà maschili che femminili è sovente associato a segreti, legami e vincoli. E’ il numero degli amori clandestini, degli affari loschi e dei segreti personali. Il numero Undici è numero primo ed è palindromo di se stesso. Nell’alfabeto ebraico la 11esima lettera è la kaf (la lettera K, C dell’alfabeto latino), con valore numerico di 20 e rappresenta la corona e la realizzazione.
In molte culture i riti iniziatici si compiono all’età di Dodici anni, dopo di che si entra in un’età adulta. Per concludere, citiamo un passo di Corinne Morel pubblicato nel Dizionario dei simboli, dei miti e delle credenze (Giunti Editore, 2006): «Il dodici segna l’ingresso nella pubertà e dunque induce l’idea di una trasformazione radicale [...che] si fonda su un passaggio molto difficile e faticoso che è il solo che davvero porta a crescere. È per questo che il dodici traduce implicitamente gli ostacoli, i passaggi difficili, gli enigmi da risolvere. Nella maggior parte delle società, i riti iniziatici, destinati a far accedere allo stato di adulto, si praticano nel dodicesimo anno di età».
Il significato del Tredici è negativo: infatti è detto aritmico, rompendo la legge dell’equilibrio e della continuità.
L’unità, aggiunta al Dodici, costituisce causa di destabilizzazione all’armonia ottenuta. Dalla riduzione del numero Tredici (13 = 1 + 3 = 4) si ottiene ilQuattro, che indica stabilità, solidità e certezza, mentre il Tredici al contrario indica l’instabilità e l’incertezza. Nella numerologia il 13 rappresenta l’Alchimista e risulta in stretta relazione con l’universo dei sensi e delle forme. Contiene in sé il principio dell’ineluttabilità del cambiamento, il significato di questo concetto, è un monito a non aggrapparsi a ciò che non sostiene più l’evoluzione. Il numero karmico Tredici, quindi, rappresenta la morte, la trasformazione e la rinascita. Chi vive sotto l’influenza del numero Tredici avrà la concreta possibilità di riparare o di completare ciò che nelle vite passate è rimasto incompiuto.
Per imparare la “lezione” è richiesto all’individuo un gran lavoro sia fisico che psicologico e un alto senso di responsabilità per tener fede alle promesse senza avere l’insana illusione di sperperare tempo e risorse. In altre parole, si tratta semplicemente di valorizzare le qualità del numero Cinque, evitando gli eccessi e le fasi altalenanti in cui si imbatte ilQuattordici: eccessi e squilibri dovuti a gravi limitazioni, subite o autoimposte in vite passate, della propria libertà. La capacità di indagare e di adattarsi proprie del numero Cinque non faranno altro, quindi, che portare giovamento al Quattordici che tenderà così a mantenere sempre chiari i propri obiettivi e a coltivare la saggia visione della natura spirituale dell’esistenza umana come fondamentale punto di riferimento.
Il numero 14 rappresenta anche l’esilio, la prigionia, la debolezza, e tutte quelle cose e situazioni che redono schiavi le persone. Esprime l’impotenza anche sotto l’aspetto sessuale. Il numero Quattordici è legato all’alternarsi delle situazioni attive a quelle passive, delle attività faticose e impegnative in genere. Il numero 14 è legato agli oggetti che imprigionano altre cose, oppure a tutto quello che è utile per calmarsi e rilassarsi. Infine il 14 è anche il numero delle reazioni violente e delle offese, di coloro che vivono in esilio o che sono costretti ad emigrare.
La riduzione del Sedici lo mette in rapporto con il numero Sette (16 = 1+6 = 7) e dunque con la perfezione. Mentre come prodotto della moltiplicazione del numero Quattro per se stesso (16 = 4 x 4) è il numero della realtà concreta e della terra. Può portare al pericolo un accestivo attaccamento e radicamento. In questo caso il Sedici incarna l’orgoglio, le prove della vita, la formazione attraverso gli insuccessi e le disillusioni.
I nomi degli angeli che si possono invocare sono 17 come il numero dei demoni evocabili. La stella a 8 punte posta sul capo della Vergine Maria ha 16 lati più 1 centro che sommati fa 17.
Secondo un’antica credenza popolare il 17 simboleggia anche l’arrivo di eventi funesti. Ma com’è nata questa superstizione che ha portato questo numero a essere considerato portatore di sfortuna? L’ipotesi forse più rispondente alla realtà si può far risalire al tempo dell’antica Roma: se, infatti, consideriamo il diciassette scritto in numero romano VXII, anagrammandolo abbiamo questo risultato: VIXI che il latino significa “vissi” quindi “sono morto”.
Il Diciotto è un numero composto e ha come divisori i numeri 1, 2, 3, 6 e 9. E’ un numero piramidale pentagonale considerato nefasto al tempo dell’antica roma. Al ricorrere del 18 di ogni mese, infatti, nessuna azione, sia pubblica che privata, era possibile compiere a meno che non fosse strettamente necessaria. In epoche più recenti il numero Diciotto, nella Francia rivoluzionaria, rappresentava una data molto importante: il 18 Brumaio, infatti, segnò il passaggio dal Direttorio al Consolato. Il numero 18, anche se non sembra, è molto ricorrente ed è stato usato per indicare diverse quantità.
Secondo un’antica credenza popolare il 17 simboleggia anche l’arrivo di eventi funesti. Ma com’è nata questa superstizione che ha portato questo numero a essere considerato portatore di sfortuna? L’ipotesi forse più rispondente alla realtà si può far risalire al tempo dell’antica Roma: se, infatti, consideriamo il diciassette scritto in numero romano VXII, anagrammandolo abbiamo questo risultato: VIXI che il latino significa “vissi” quindi “sono morto”.
Nel calendario Maya un anno era composto da diciotto mesi ognuno dei quali aveva una durata di 20 giorni con un resto di 5 giorni. I Druidi utilizzavano l’alfabeto degli alberi, denominato Ogham, per riti divinatori. Questo alfabeto si componeva di diciotto lettere (5 vocalie e 13 consonanti); ciascuna di queste lettere prendeva il nome dell’albero del quale è l’iniziale. Le anime dei Giusti, citate nella Bibbia, giungono su diciotto colonne profumate mentre la letteratura buddhista menziona le diciotto condizioni di Buddha. Restando in ambito buddhista, sono diciotto i capitoli del Bhagavad-Gita mentre i Bonzi, durante le loro preghiere, usano un rosario composto da 18 grani. Oltre a queste curiosità, il numero Diciotto, essenzialmente femminile, nella simbologia esoterica rappresenta il carattere ricettivo, creativo e intuitivo dell’individuo.
La riduzione del Diciotto è il nove (18 = 1 + 8 = 9), con il quale condivide un’energia simile, essendo un numero femminile rappresenta la donna, nel senso di madre che genera una nuova vita.
La riduzione del Diciotto è il nove (18 = 1 + 8 = 9), con il quale condivide un’energia simile, essendo un numero femminile rappresenta la donna, nel senso di madre che genera una nuova vita.
Un significato simile possiamo riscontrarlo nei tarocchi come ad esempio il successo, poi la sicurezza e il “lieto fine”. Nella numerologia (21 = 7 x 3) rappresenta la terna del cammino umano il quale si conclude appunto col numero 21 ed è il suo simbolo è la spirale. In ambito religioso, essendo il prodotto di due numeri sacri, il numero Sette e ilnumero Tre, il Ventuno viene considerato il numero della perfezione. È La ventunesima lettera dell’alfabeto ebraico, la “shin”, il cui valore numerico è 300 ed esprime il potere divino e nello stesso tempo la corruzione.
Il significato cabalistico del numero 21 è: “L’amicizia sincera da un lato aiuta a sopravvivere, dall’altro difende da tutti i nemici”. Viene abbinato ad una serie di figure come ad esempio la donna, la fattoria, il barbiere, l’età, il naso, il panico, l’epidemia, la guida, il rapimento, la carezza, la cinghia e lo zoo.
Il Ventuno è il numero della fedeltà, della fiducia e della lealtà; del coraggio, delle amicizie vere, delle leggi e dei diritti civili. Al numero Ventuno sono collegate anche le azioni coraggiose; la difesa dei più deboli e il mantenimento delle promesse. È anche il numero dei libri, dei codici, delle tasse, dei testamenti, del padrino, del tutore e delle leggi del branco. Alcune curiosità legate al numero Ventuno sono: gli animali abbinati ad esso come l’aquila, il lupo, il leone. È l’ottavo numero della serie di Fibonacci; è il numero di volte che viene intonato il Mantra Om durante l’Aumkara, un’antica pratica induista. Il numero 21 come le lettere dell’alfabeto italiano e infine nella smorfia rappresenta la donna nuda.
L’interpretazione cabalistica del numero 22 e il suo significato nascosto indica che tale nuneroè associato sia agli scontrosi e iracondi che alle persone serie e rispettose ma nello stesso tempo rigide. Nelle circostanze e negli ambienti in cui si riscontra il numero ventidue, la sensazione è quella di un crescente nervosismo e un aumento della tensione in generale. Inoltre il 22 è legato a soggetti che spesso richiamano al dovere e alle persone maleducate.
La potente energia del numero Trentatre, se non viene compresa e indirizzata, corre il fondato rischio di trasformarsi in forza esplosiva: questo può avvenire perché la naturale capacità si espande nei casi della doppia cifra e la persona agisce seguendo l’ispirazione di una fonte superiore.
Quindi, per utilizzare al meglio questo genere di energia, le persone sotto l’influenza del numero maestro Trentatre dovrebbero seguire tutti i principi di una corretta vita all’insegna dell’elevazione spirituale.
l’interpretazione del Numero Trentatre è legata anche alle passioni, ai sentimenti dei nonni o degli anziani in generale; non solo ma è anche alle relazioni extraconiugali e influenza la capacità di sognare o avere un rapporto sessuale con una persona anziana. In generale il numero 33 esprime tutta una serie di azioni che normalmente si compiono da giovani invece che in età avanzata. Simbolicamente il numero 33 è rappresentato dalla monaca, dalla pensione o dai recipienti in genere. E’ il numero che rappresenta la Cabala stessa con tutti i suoi segreti mistici che essa contiene.
Fonte: http://www.mitiemisteri.it/
FOTO:http://www.mf69.eu
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