Di Giovanni Masini
Le molestie di Capodanno a Colonia e in altre città della Germania sembrano aver scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora.
Dopo le continue denunce che nelle città di mezza Europa hanno rivelato quanto grande fosse - e sia - il fenomeno delle molestie verso le donne, ecco che si scopre un nuovo caso che ha del clamoroso, nonostante risalga a due anni fa. La storia viene dalla Svezia e più precisamente da Stoccolma, dove ogni anno si tiene il festival culturale giovanile "We are Sthlm".
Nell'edizione 2014 del festival, ha svelato il quotidiano svedese liberale Dagens Nyheter, circa 50 giovani, in prevalenza afghani secondo quanto riportano fonti di polizia, avrebbero molestato ragazzine - o forse sarebbe più corretto scrivere bambine - di appena undici o dodici anni. All'epoca la polizia parlò di "un numero di reati relativamente contenuto", in relazione al numero di partecipanti. Gli episodi si sarebbero ripetuti anche quest'anno.
Ora però, confrontando le rivelazioni di molti poliziotti interpellati dal quotidiano svedese, emergerebbe che l'intera vicenda fu insabbiata per evitare strumentalizzazioni politiche da parte dei populisti di destra dei "Democratici Svedesi", il partito anti-immigrazione che da mesi vola nei sondaggi.
Nello specifico, il quotidiano svedese sarebbe entrato in possesso dei rapporti riservati della polizia, che esprimevano preoccupazione per il problema di "giovani uomini che si strusciano sulle ragazzine nascondendosi nella folla". Nella versione ufficiale, però, questi fatti venivano riportati con toni molto meno allarmati, liquidando il tutto con toni che sembravano minimizzare l'accaduto.
Parlando con Dagen Nyheter, il capo della polizia di Sodermalm (uno dei quartieri di Stoccolma, ndr) e all'epoca incaricato della sicurezza del festival Peter Agren ha dichiarato: "Si tratta di un tasto dolente. A volte non osiamo raccontare le cose come stanno per paura di fare il gioco dei Democratici Svedesi."
Il portavoce della polizia di Stoccolma Varg Gyllander ha replicato alle accuse respingendo ogni addebito circa un potenziale insabbiamento ma confermando che durante il festival vi è stato "un gran numero" di aggressioni sessuali" e l'arresto di decine di "giovani uomini non svedesi". Tuttavia ha ammesso che "data la natura del crimine la polizia avrebbe dovuto parlarne".
Nonostante le accuse siano ancora da provare, il primo ministro di centro sinistra Stefan Lofven ha parlato di un "grande problema di democrazia" per il Paese e di un "doppio tradimento" nei confronti delle donne.
Immediata la reazione dei democratici svedesi, con il parlamentare Bjorn Soder che ha attaccato parlando di "scandalo senza precedenti". Sul caso è stata aperta un'indagine ufficiale e le istituzioni svedesi hanno promesso massima severità.
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