L'utopia della società multiculturale rischia di diventare una distopia, a meno che non si pongano rimedi
Di Salvatore Santoru
Il nobile ideale della società multiculturale e mutietnica da diverso tempo in Occidente è diventato ideologia egemone, ma da parecchi anni si stanno riscontrando problemi un tempo sottovalutati.
Difatti, gli ideologi e gli architetti politici dell'utopia "multikulti" e "melting pot", mentre promettevano un mondo di rose e fiori, non hanno minimamente preso in considerazione le eventuali e oggi ben vistose contraddizioni di stampo culturale, religioso e comunitario.
Infatti, a fronte del modernismo, dell'individualismo e spesso del cosmopolitismo dell'occidentale medio non si sincronizza affatto una buona parte dell'origine culturale delle comunità dei migranti, solitamente basate su un radicato comunitarismo e identitarismo religioso,culturale ed etnico(specialmente quelli provenienti da paesi arabi,Africa e sud Asia).
Questo ovviamente non è un problema, ma lo diventa quando le contraddizioni tra questi due tipologie culturali diventano enormi, come è stato ed è il caso della Francia e in parte dell'Inghilterra, dove a un'integrazione sempre più in crisi aumentano i casi di "ghettizzazione" e "autoghettizzazione" su sfondo religioso e etnico.
Da non sottovalutare ovviamente le resistenze di una buona parte delle classi meno abbienti e mediobasse autoctone, che si considerano discriminate dalle classi dirigenti politiche rispetto ai migranti e costituiscono un forte bacino di reclutamento per le formazioni politiche legate al populismo identitario e anti-immigrazione.
Specie con i tempi che corrono, c'è il forte rischio che l'utopia della società multiculturale e multietnica diventi una distopia, a meno che non si pongano adeguati rimedi di prevenzione.
Per elencarne qualcuno, si potrebbe iniziare dal non soffiare sul fuoco come fa certa destra xenofoba e a non negare il problema come fa certa sinistra terzomondista, analizzare la situazione e trovare opportuni rimedi, partendo dal riconoscere certe richieste identitarie(culturali,religiose o di altro tipo) delle comunità migranti così come di quelle autoctone e al contempo offrire una reale integrazione basata sull'accettazione di valori comuni come il rispetto dei diritti umani e civili e la laicità(non necessariamente laicismo) e il diritto di vivere ognuno la propria fede rispettando quella altrui e i valori appena descritti, e per finire la non tolleranza dell'estremismo religioso e culturale(islamico e non) che spesso prospera dove fallisce una sana integrazione.
Forse, in tal modo si potrebbe avere una maggiore integrazione e una migliore società multiculturale e multietnica.
FOTO:http://www.miscositas.com
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione