Di Davide Brullo
Mein Führer! Il dibattito sull’edizione tedesca, annotata e commentata, del Mein Kampf sfiora il ridicolo. Più proibisci qualcosa, più l’uomo è allettato a infrangere proibizioni e proibizionismi, perciò, liberi tutti, nessuna censura, se qualcuno è così ridicolo da tatuarsi la svastica nazista sul cuore idiota lui. Il dibattito, per altro, non tocca il nostro mercato editoriale, fertilizzato da anni dal Mein Kampf di Hitler. Il libro, prontamente stampato da Bompiani per interesse di Mussolini nel 1934 (un anno dopo l’insediamento al potere di Hitler), vigorosamente ristampato, si trova anche in rete, senza troppa difficoltà (l’edizione Bompiani è pubblicata da Radio Islam, e nessuno se ne lamenta, qui). Dal 1970, poi, tutta una serie di editori in fila si è messa a stampare il libro “proibito”, dalla Pegaso di Bologna a Homerus di Roma, fino a Kaos, nel 2002, con la curatela di Giorgio Galli, e alle Edizioni di Ar di Franco Freda, che pubblicano il Mein Kampf nel 2009, ma hanno una collana hitleriana formidabile che va dai Discorsi sull’arte nazionalsocialista ai Pensieri alle Idee sul destino del mondo. Libri, questi, tutti disponibili, li potete comperare anche ora, adesso, se vi va. L’ultima edizione in libreria del Mein Kampf è dell’anno scorso, griffata Edizioni Clandestine, ma quella più raffinata è del 2010, intitolata La mia battaglia, pubblicata da Gherardo Casini Editore, marchio specializzato in testi sulla massoneria e in superclassici (insieme a Hitler, per dire, forse per indorare il dolore, hanno pubblicato l’Autobiografia di un dandy di Oscar Wilde e Il galateo di Giovanni Della Casa), proprietà di Rusconi Libri, che ha sede a Santarcangelo di Romagna. Il libro, che si rifà alla traduzione italiana di Angelo Treves per Bompiani, introdotto da un saggio storico di Pierluigi Tombetti (uno che l’anno scorso, per Arkadia, ci ha svelato i rapporti tra La Santa Sede e il nazismo), dicono dall’azienda editoriale, funziona alla grande. In cinque anni (il libro è ancora disponibile, ve lo spediscono nell’arco di 24 ore) «ne abbiamo vendute 3mila copie, che per noi è un risultato importante. Diciamo che si vende sempre».
FONTE E ARTICOLO COMPLETO:http://www.linkiesta.it/it/article/2016/01/12/lirresistibile-passione-italiana-per-i-libri-di-hitler/28839/
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