Nella mini-serra della Iss continua con successo il progetto Veggie, che guarda al futuro per le missioni dello Spazio profondo
Soddisfazione a bordo della Iss, dove, come annunciato dall’astronauta della Nasa Scott Kelly, una nuova presenza figura a bordo: si tratta del primo fiore sbocciato nello Spazio, e più specificamente di un esemplare di zinnia, un genere di pianta che appartiene alla famiglia delle Asteracee.
Una scelta tutt’altro che casuale quella della zinnia che, con una maggiore sensibilità ai parametri ambientali e alle caratteristiche della luce, doveva dire molto agli scienziati su nascita e crescita di un peculiare organismo vivente in condizioni di condizioni di microgravità. La zinnia, con un arco temporale di crescita tra i 60 e gli 80 giorni, ben si presta ad analogie con altre piante, come quella di pomodoro. Il percorso che ha portato alla fioritura non è stato dei più semplici: come testimoniava lo stesso Kelly a dicembre, le piante erano in condizioni precarie, un segnale negativo anche pensando ad altri contesti.
Muffa, epinastia e guttazione hanno messo a dura prova le piante, obbligando a qualche cambio in corso d’opera, all’interno del facilitatore messo a punto per il progetto.
L’obiettivo però non è far crescere piante perfette ma capire come funzionano certe dinamiche e come gli astronauti potrebbero applicarle in missioni nello Spazio profondo. Il programma Veggie, partito nel 2014, si arricchisce di un capitolo di deciso interesse, dopo le buone sperimentazioni, comunque non prive di qualche incidente di percorso, che hanno visto la coltivazione di lattuga commestibile a bordo. Scienza ed estetica a parte, le piante giocano un ruolo importante nelle missioni di lunga durata inspazi isolati ed estremi, laddove sarà sempre più limitata la connessione con il pianeta Terra.
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