Di Emilio Acunzo
Nel giugno del 1933 un oggetto non identificato solca i cieli di Milano e si schianta: forse fra Varese, Sesto Calende e Vergiate.
Questo episodio rimarrà dimenticato fino al 1996 quando una busta anonima giunse a Roberto Pinotti, direttore dell’allora “Notiziario UFO”; conteneva diversi documenti originali, di epoca fascista, riferiti ad avvistamenti di “aeromobili non convenzionali” (oggi UFO)
Il primo invio era composto da due lettere su carta intestata del Senato del Regno e tre telegrammi.
La prima lettera era un biglietto indirizzato ad un certo De Santi indicava una trasmissone di una”nota personale riservatissima”
la seconda era la nota stessa con cui qualcuno ordinava che si avvisasse immediatamente un prefetto; si disponesse il recupero di un “aeromobile”; si arrestassero tutti i testimoni dell’evento grazie alla “speciale sezione RS/33 dell’OVRA “; si indirizzasse ogni rapporto all’Ufficio Meteorologico Centrale dell’università La Sapienza di Roma (“esclusiva pertinenza: Gabinetto RS/33”); si impedisse d’ufficio la diffusione della notizia ed anzi si sviasse l’opinione pubblica con la divulgazione, sulla stampa, di “brevissimi articoli in cui il fenomeno era riportato alla sua autentica ed unica natura celeste: meteora, stella cadente, pianeta, alone luminoso, iride, parelio eccetera, secondo il formulario RS/33.FZ.4 precedentemente trasmesso a tutte le Prefetture del Regno con dispaccio apposito”.
L’evento cui si riferiva era appunto quello relativo al crash-UFOaccaduto il 13 giugno del 1933 Quest’ultimo elemento era ricavabile dal lapidario testo presente nei tre telegrammi, riportanti come intestazione “Ufficio Telegrafico di Milano”, come mittente la voce prestampata “Agenzia Stefani – Milano” e come specifica le dizioni “riservatissimo – lampo – priorità su tutte le priorità ”.
Un primo telegramma, annunzia l’atterraggio dell’aeromobile non convenzionale; Un successivo telegramma, spedito alle 17.07, riferiva che il Duce in persona aveva ordinato il cover up sulla notizia, il ritiro dei piombi dei giornali, il deferimento al Tribunale di Sicurezza dello Stato per chi avesse parlato;
. il terzo telegramma è privo di orario e di destinatari, ma indica la versione ufficiale da pubblicare riferendosi al telegramma inviato alle 16.
In ogni caso si sono fatte delle ricostruzioni o ricerche per verificare la veridicità di questi documenti
L’ agenzia stampa Stefani che firma i telegrammi aveva il compito nel regime Fascista di controllare, censurare e dirigere le notizie sui giornali con un potere persino di arrestare coloro che contravvenivano alle regole di questa agenzia.
Precisamente i telegrammi sopradescritti sono stati inviati dalla sede Milanese dell’ agenzia su ordine forse dello stesso Morgani Manlio direttore all’epoca della stessa.
L’uso di questi dispacci lapidari della agenzia Stefani era una consuetudine in quell’epoca ed e’ stata riscontrata anche in altri casi. Inoltre sembra che i testi siano stati dattilografati da un Olivetti macchina in quel epoca utilizzata negli uffici postali e dai giornalisti.
Altre lettere sono state inviate dalla stessa fonte al Giornale Resto del Carlino che non ha dato importanza a tali documenti
E ad un altro noto ufologo Alfredo Lissoni, arrivano sempre dalla stessa fonte, dei biglietti in uso al Senato dell’epoca fascista, in cui si fa esplicito riferimento all’ufo caduto a Varese con immagini e’ descrizione dell’accaduto. Questi biglietti non hanno, per dovere di cronaca, un destinatario reale ma vengono usati nomi fittizi
Comunque il documento piu’ rilevante spedito a Lissone e’ ancora una volta un telegramma a firma dell’agenzia Stefani
Un telegramma che per aspetto e contenuto era simile a quello ricevuto dal Pinotti. Contribuendo quindi ad accertare la veridicità di tutto il carteggio inviato.
E’ chiaro che l’anonimo autore di queste spedizioni voleva garantire con questo sistema la veridicità ’ dei documenti che aveva in possesso.
E’ chiaro che da quanto sopra che Il regime Fascista abbia aperto un dossier per chiarire e d indagare sul fenomeno Ufo
Quali sono gli elementi a nostra conoscenza o che possiamo ricavare:
Innanzitutto la preoccupazione di Mussolini in merito a questi dischi volanti.
Dopo la caduta del disco volante a Varese incaricò l’OVRA, la polizia segreta fascista comandata da Arturo Bocchini di recuperare i resti del disco e di vigilare affinché non trapelasse niente di ciò ‘che avevano visto
Dette ordine all’agenzia Stefani di esercitare un stretto controllo e censura su i giornali al fine di eliminare ogni notizia sul Crash UFO e’ di spiegare il fenomeno come naturale o un pallone.
I motivi di questa Cover-up erano logici:
Un regime che basava le sue ideologia sulla forza e invincibilità non poteva tollerare che l’opinione pubblica venisse a conoscenza di armi capaci di diminuire il prestigio dell’impero(inizialmente il Duce credeva che i dischi fossero un arma degli Americani o degli Inglesi)
Una volta accertata che l’origine di questi dischi fosse di natura extraterrestre( e’ noto un suo discorso sulla possibilità che i bellicosi eserciti di Marte potessero invadere l’America e l’Inghilterra prima dell’Asse), intravide l’ occasione di studiare questi per poter acquisire una tecnologia da poter applicare in campo bellico, soprattutto per la realizzazione di aerei
Cosi’ come spiegato dalle missive spedite a Lissoni e Pinotti il Duce creo’ un organismo. il Gabinetto RS/33,
che si sarebbe occupato di aeromobili di origine aliena , Gli attuali UFO,
Marconi Guglielmo scelto personalmente da Mussolini per la sua comprovata fede fascista come direttore della RS/33 ma che in pratica fu’ sostituito da Gino Cecchini noto astronomo
Figurano in questo elenco i professori Dallauri, Pirotta, Crocco, Debbasi, Severi, Bottazzi e Giordani, nonché il conte Cozza quale referente organizzativo ed elemento di collegamento logistico con le massime gerarchie del regime: Mussolini, Italo Balbo, Galeazzo Ciano”.
L’RS/33 avrebbe infine prodotto un dossier di una trentina di pagine che esaminava dettagliatamente tutta la casistica UFO italiana dal ’33 al ’40. Con lo scoppio della guerra esso sarebbe stato maggiormente militarizzato, collaborando strettamente con i tedeschi, ai quali avrebbe infine passato tutto l’archivio dati.
In quel periodo L’italia raggiunge un altissimo livello per quel che riguarda l’aeronautica
Alcune foto di progetti Tedeschi di veicoli frutto della collaborazione italo-tedesca possono dimostrare
Il progetto rs/33
Inoltre l’enorme sviluppo della tecnologia applicata all’aeronautica del periodo fascista e testimoniata da “La Domenica del Corriere” del 27 agosto 1961
In parallelo ad analoghi studi tedeschi, nel 1939 gli italiani realizzarono il”Campini-Caproni”, velivolo a reazione dalla rivoluzionaria concezione. Realizzato in alluminio, il “CC2” volò su Milano nel 1940 raggiungendo gli 800 km. l’ora. Se fosse stato messo in produzione, le sorti della guerra aerea nel secondo conflitto mondiale avrebbero potuto essere rovesciate.
Sta di fatto che tutto il lavoro del rs/33 sparisce insieme ad altri documenti custoditi in una cassa sequestrata dai partigiani al momento della cattura del duce
Contemporaneamente alla fine della II guerra mondiale la tecnologia degli aerei della Russia e soprattutto degli USA raggiunge un livello inaspettato . Dagli aerei a reazione ai moderni stealth
Pertante e’ lecito domandarsi se tale sviluppo sia collegabile ai documenti del RS/33 mai trovati.
PUBBLICATO ANCHE SU https://misteridelfascismo.wordpress.com/2016/01/27/ufo-e-fascismo/
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