“Auschwitz, con i suoi reticolati, le camere a gas, le baracche, i forni crematori non ci abbandona. Al contrario, ci interpella costantemente, ci costringe ogni volta a tornare sul ciglio dell’abisso e a guardarvi dentro, con gli occhi e la mente pieni di dolore e di rivolta morale”. Nel Giorno della Memoria, istituito nel 2000, il presidente Sergio Mattarella nel suo discorso al Quirinale ha invitato a non sottovalutare “teorie aberranti, odio e fanatismo” che ancora oggi “spargono sangue innocente in tante parti del mondo”. Perché “Auschwitz ci ricorda di quali orrori può essere capace l’uomo”.
E ancora oggi bisogna stare in guardia davanti ad “altri tipimicidiali di razzismo, di discriminazione, di intolleranza che si diffondono attraverso il web”. Mattarella sembra poi guardare a quello che avviene in Europa in questi anni, dove crisi e l’emergenza migranti rischiano di far riscoprire alcune di quelle “teorie aberranti”: “E’ un’illusione alzare i muri e ricercare negli stati nazionali una inverosimile sovranità perduta; i nazionalismi generano diffidenza, rivalità e ostilità”. E questa è “una china pericolosa che abbiamo vissuto nel ‘900″.
Il monito del Capo dello Stato è rivolto anche al nostro Paese che ha già conosciuto il demone del razzismo, che portò al fascismo e ancora oggi è radicato nella società: “L’ossessione del diverso, dell’altro da sé, anche se da secoli pienamente e lealmente parte della propria comunità, aveva intossicato quasi interamente una nazione, e contagiava quelle vicine. E neanche l’Italia fu immune dal virus razzista e antisemita”. Che portò alla Shoah, “il folle progetto messo in atto con feroce determinazione dai nazisti. Il progetto di sterminare gli ebrei e di cancellare dal nostro continente ogni traccia della loro presenza. In questo stesso giorno ricordiamo anche la vergogna delle leggi razziali, volute dal fascismo in Italia nel 1938″.
Ma la Shoah fu anche altro. “La costruzione dell’Unione europea rappresenta la risposta politica” a quell’orrore – ricorda il presidente – e “la coscienza del genocidio è stato uno dei motori fondamentali del processo di convergenza tra Paesi democratici”. Ma ma Mattarella avverte che l’antisemitismo che, talvolta, si fa schermo di forme di antisionismo, “non è mai completamente debellato”.
Alla cerimonia al Quirinale hanno partecipato le scuole vincitrici della XIV edizione del Concorso “I giovani ricordano la Shoah”. Prima della cerimonia, nella Sala della Serra, il Presidente Mattarella ha consegnato le Medaglie d’Onore agli insigniti ex internati e deportati. Alle celebrazioni sono intervenuti Renzo Gattegna, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione. Il ricordo della Shoah, ha detto il ministro, deve essere “custodito gelosamente dalle generazioni e tramandato nei tempi, perché questi orrori non abbiamo più a ripetersi”.
“Ricordo i viaggi ad Auschwitz con Nedo e gli studenti. MAI più! #giornatadellamemoria”. Scrive invece il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il premier rivolge un pensiero particolare a Nedo Fiano, sopravvissuto ad Auschwitz.
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