Di Enrico Bergianti
Poco prima della mezzanotte del 31 dicembre 1999 il fattorino Philip J. Fryconsegna una pizza in un laboratorio di criogenia applicata. Dopo essersi accorto di essere vittima di uno scherzo, Fry attende lo scoccare della mezzanotte del 2000 ma accidentalmente cade dentro una capsula per la criogenia e si risveglia nel 3000. Futurama, serie tv ideata da Matt Groening, già creatore dei Simpson, inizia così.
È una serie impregnata di fantascienza, mescolata sapientemente con il lessico comico, ironico e satirico tipico dello sguardo di Groening. Rispetto aiSimpson, però, gli autori impostano costantemente le trame intorno a temi squisitamente fantascientifici e a classici del genere (Ritorno al futuro, moltissime citazioni di Star Wars, riferimenti a Blade Runner, e l’elenco potrebbe continuare). Futurama ha chiuso nel 2013, dopo una prima produzione sui canali FOX dal 1999 al 2003 e un reboot su Comedy Central dal 2008 al 2013.
Il protagonista della serie è proprio Philip J. Fry, suo malgrado viaggiatore del tempo, che si risveglia nel 3000. Dopo aver rintracciato un suo tris-tris-tris-nipote, il professore, inventore e scienziato di fama mondiale Hubert Farnsworth, Fry inizia a lavorare come fattorino per la ditta di spedizioni di proprietà di Farnsworth, la Planet Express. La “ciurmaglia” (per citare un termine ricorrente nella serie) è composta da Fry, la monocola Leela e il robot Bender. Le consegne spaziali dei tre fattorini sono così il pretesto attraverso cui Groening e gli autori offrono uno spaccato ironico e surreale dell’anno 3000. La serie ha il grande pregio di far convivere una visione del futuro – imprescindibile nelle più riuscite opere fantascientifiche – e una satira acuta e a tratti feroce del presente, quasi a sottolineare in modo tragicomico la natura inetta del genere umano. Lo si vede già dalla sigla: nella New New York del 3000 si viaggia in aria e non per strada, tuttavia le code e il traffico spaventoso resistono inalterati.
Distopie e utopie al contrario
E così il 3000 di Futurama non risulta né utopico né distopico, anzi, i due generi si mescolano in modo spesso imprevedibile. Per questo la clonazione sarà un’operazione talmente banale da non risultare per nulla meritevole di dilemmi etici; allo stesso tempo, la medicina sarà così avanzata da consentire anche a un personaggio del tutto inaffidabile come il dottor Zoidberg, alieno con le sembianze di un crostaceo, di eseguire operazioni chirurgiche senza avere la benché minima conoscenza medica.
Siamo lontani, quindi, dai futuri spaventosi dove l’ingegneria genetica e la clonazione crea eserciti di umani utilizzati come produttori di organi come accade nel film The Island. Invece, prospettive di puro terrore arrivano inaspettatamente dal Natale. Nella puntata Aiuto, è Natale! scopriamo che ogni anno la notte di Natale un robot maligno con le sembianze di Babbo Natale gira per il mondo per punire in modo violento le persone cattive invece che donare giocattoli alle persone buone. Per questo motivo quando Bender si aggira per New New York vestito da Babbo Natale finisce per essere arrestato poiché scambiato per quel pericoloso criminale.
Uno degli aspetti più significativi del 3000 immaginato da Groening è quello legato all’ambiente. In questo caso siamo molto più vicini alla distopia, recentemente vista anche in Interstellar, dove il genere umano deve trovare un altro pianeta per sfuggire a una Terra ormai inabitabile. Futurama è ambientata sulla Terra e non ci sono fughe in atto. Tuttavia in diverse puntate Fry e compagni sono alle prese con disastri imminenti. I robot ad esempio sono molto diffusi e terribilmente inquinanti. Così, in una puntata, i robot utilizzano i loro tubi di scarico per creare globalmente un’ondata di energia tale da poter allontanare la Terra dal Sole, visto che l’innalzamento delle temperature dovute all’inquinamento robotico stava rendendo la Terra inabitabile.
In un’altra puntata, poi, la minaccia arriva dall’insensata gestione dei rifiuti iniziata nel XX secolo. Nel 3000, come si può vedere dalla clip che segue, si ricicla tutto, c’è una gestione maniacale e molto ecologista dei rifiuti. Tuttavia gli scienziati di tutto il mondo dovranno ingegnarsi per far sì che la Terra non sia investita da un meteorite di spazzatura, causata a sua volta da altri scienziati che secoli prima avevano deciso di risolvere il problema della spazzatura sulla Terra sparandola nello spazio. La soluzione sarà suggerita da Fry (che scienziato non è e non a caso proviene dal XX secolo), e sarà quella di creare una nuova palla di immondizia da lanciare sull’altra per farla rimbalzare lontano dalla Terra.
Sia nel caso del riscaldamento globale causato dai robot sia in quello dei rifiuti gli autori posticipano di mille anni problemi drammaticamente attuali, mostrando una scarsa fiducia sul fatto che nel futuro cambieremo modo di affrontare questi problemi. Ciò sfata tragicamente i dettami positivisti secondo cui il futuro produrrà un’umanità talmente potenziata dalla tecnologia da risultare migliore anche nell’aspetto morale e intellettuale.
Robot e mutanti
La New New York del 3000 ospita poi numerosi robot, perfettamente integrati nel tessuto sociale, e anche un gran numero di mutanti. Questi ultimi sono esseri umani che presentano mostruose alterazioni fisiche – ma raramente psichiche – e sono il frutto di liquami e rifiuti tossici – e questo fa pensare al fatto che la presunta attitudine totale al riciclo vista in precedenza fosse un’esigenza imprescindibile più che una volenterosa e lungimirante politica ambientale – e vivono nei sotterranei della città , tra le rovine della Vecchia New York. Nella puntata La festa della Mamma si vede come la diffusione globale dei robot sia merito (o colpa, a seconda dei punti di vista) della potente multinazionale chiamata “Mamma Corporation”.
Nei robot è poi installato un programma capace di far ribellare le macchine e consentire a Mamma, spietata proprietaria dell’omonima azienda, di creare una crisi globale e ottenere dal Governo Mondiale qualsiasi cosa lei desideri. La puntata poi si sviluppa in modo estremamente comico: anche qui la prospettiva ironica e dissacrante di Groening rilegge in chiave satirica uno dei classici temi della fantascienza, ovvero la possibilità che i robot violino la prima legge della robotica scritta da Isaac Asimov e si ribellino ai proprio creatori, fino a soggiogarli e dominarli come accade in Matrix.
Drammatica e trattata con minor ironia è la situazione dei mutanti, chiarita nell’episodio Muta come un pesce. Bender inizia a gestire un traffico di liquami che scarica illegalmente nelle fogne, abitate dai mutanti. Esasperati, gli abitanti dei sotterranei rapiscono Bender e gli incolpevoli Leela e Fry. Durante il rapimento Leela scopre di essere lei stessa una di loro, figlia di una coppia di mutanti, e non un’aliena come aveva pensato per tutta la sua vita. La puntata inizia sul solito registro ironico e dissacrante per poi virare su un registro decisamente più cupo e drammatico, mettendo in evidenza come nel futuro ci sia ancora spazio per il razzismo. Ancora una volta gli autori guardano al futuro per parlare del presente.
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