Dolce e Gabbana ha realizzato Abaya, la sua prima linea di abiti che si propone di vestire le donne musulmane: dal hijab (il velo per coprirsi il capo) adornati con merletti e fiori, al abaya (un vestito, solitamente nero, che copre tutto il corpo tranne il volto, i piedi e le mani). La collezione è stata presentata su Style.com/Arabia, che si occupa di moda in Medio Oriente, e da Stefano Gabbana su Instagram, profilo da cui Formiche.net riporta alcune foto.
Ma Dolce e Gabbana non sono i primi che cercano di fare tendenza nel campo della moda musulmana. Nel 2014 DKNY e Tommy Hilfiger avevano già lanciato una collezione – chiamata capsule collezione – in occasione del Ramadan, il periodo delle feste; Monique Lhuillier ha realizzato una linea di caftani per Moda Operandi, e Net-a-Porter una campagna acquisti sempre per il Ramadan.
Come ha dichiarato Carlo Capasa, nuovo presidente della Camera della Moda Italiana, in un’intervista a La Stampa, “l’Islamic Fashion rappresenta un mercato potenziale di circa 300 miliardi di dollari che dovrebbe crescere fino a circa 500 miliardi nel 2019. Ma – prosegue – il settore è ancora caratterizzato da una scarsa offerta da parte delle case stilistiche internazionali. Colmare questo vuoto significherebbe intercettare una fetta di mercato di consumatori che si estende dall’Arabia Saudita, agli Emirati Arabi Uniti, all’Iran, per poi passare per i musulmani europei e americani”.
I capi sono realizzati in tessuti leggeri e colori neutri ma sono arricchiti da borse pitonate e occhiali eccentrici e ricami particolari. La collezione Abaya primavera 2016 di Dolce e Gabbana riuscirà davvero a fare tendenza tra le donne musulmane?
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