Quando con Star Wars la politica divenne pop
DI MASSIMILIANO PANARARI
La saga di Star Wars ha saputo creare un universo parallelo (e una cosmogonia) in cui ciascuno di noi può trovare ciò che preferisce. E c’è riuscita perché, manifesto cinematografico a tappe dell’ingresso dell’Occidente nella cultura della postmodernità, ha mescolato le citazioni e frullato i generi in maniera ineguagliabile.
Rispolverando, senza sfumature, il manicheismo Bene vs. Male, che è un classicone della dottrina politica, ma in versione appunto pret-à-porter per ogni singolo spettatore. Dentro questo torrenziale zibaldone si guarda la politica come attraverso un caleidoscopio, e la si vede in termini «altamente» valoriali, con il rimando costante a un’etica perduta (dopo varie cadute) e un fiabesco pizzico di populismo (contro la casta dei politicanti, per lo più ladri e opportunisti).
Così, la ribellione che percorre il ciclo si rivela di natura romantica ed esistenziale anziché antagonistica, molto più Medioevo eterno che lotta di classe, e spiritualità (new age) contro il dominio tecnologico. Le guerre dei cloni sono preparate da un contesto che ricorda le premesse del secondo conflitto mondiale, e nel demagogo Palpatine – incarnazione della malvagità metafisica – troviamo la parabola dei dittatori novecenteschi.
L’America che aveva perso l’innocenza tra Vietnam e Watergate fornì a Lucas gli spunti sulla corruzione e le trame per il potere, mentre quella reaganiana si appropriò completamente della serie, tra l’etichetta di «guerre stellari» per la Strategic Defense Initiative e quella di «impero del male» per l’Urss. Se la descrizione dell’ingordigia della Federazione dei mercanti, sorta di Compagnia delle Indie interstellare, accende di entusiasmo gli animi anticapitalistici e anti-Wall Street, vi è invece chi, come Monedero, l’ex ideologo di Podemos, considera la saga intrisa di una mentalità aristocraticistica funzionale al neoliberismo.
Di sicuro, Star Wars vale come un trattato futuristico sulla degenerazione delle forme di governo, dalla Repubblica all’Impero (galattici), che fa anche molto Roma antica, riferimento politico sempre presente nell’immaginario Usa. Una volta di più, un centrifugato postmodern da tracannare piacevolmente, tutto d’un fiato, sotto Natale.
FONTE:http://www.lastampa.it/2015/12/16/spettacoli/quando-con-star-wars-la-politica-divenne-pop-lopqp4OkNVp7pTxQcHyYWN/pagina.html
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