Papa Francesco ha approvato nel giorno del suo compleanno il miracolo attribuito a Madre Teresa di Calcutta e ha disposto di promulgarne il decreto. Ne dà notizia il sito del quotidiano cattolico Avvenire. «Si chiude così - scrive la vaticanista Stefania Falasca - l’iter del processo super miro per “l’apostola degli ultimi”, che sarà canonizzata con ogni probabilità il 4 settembre, nell’Anno Santo della Misericordia. La data verrà resa pubblica nel prossimo Concistoro». Tre giorni fa, il 15 dicembre, il caso di guarigione straordinaria era stato sottoposto alla valutazione ultima del congresso dei vescovi e cardinali riuniti in Congregazione, che hanno espresso il loro giudizio pienamente positivo.
Il 5 settembre sarà un lunedì ed è il centoseiesimo anniversario della nascita di Teresa, al secolo Anjëzë Gonxhe Bojaxhiu, la religiosa nata a Skopje in Albania e divenuta simbolo dell'amore per gli ultimi tra gli ultimi nelle strade di Calcutta. È molto probabile, appunto, che la canonizzazione avvenga il giorno precedente, cioè domenica 4 settembre.
Il miracolo che porterà sugli altari la beata albanese è la guarigione scientificamente inspiegabile di un uomo brasiliano all’ultimo stadio di un tumore maligno al cervello. Il completo ristabilimento di un fedele della diocesi di Santos è avvenuto dopo che il malato aveva pregato intensamente Madre Teresa: dalle Tac è improvvisamente e inspiegabilmente scomparso il cancro che si era ormai esteso a un’ampia porzione del cervello.
La guarigione straordinaria è avvenuta il 9 dicembre del 2008 e riguarda un uomo, oggi quarantaduenne, ridotto in fin di vita da «ascessi multipli cerebrali con idrocefalo ostruttivo» e già «sottoposto a trapianto renale e in terapia con immunosoppressori». All’esame collegiale della Consulta medica, il 10 settembre scorso, la scomparsa della malattia è stata dichiarata all’unanimità scientificamente inspiegabile con sette voti positivi su sette. Unanime anche il successivo voto dei consultori teologi che, secondo la prassi, sono chiamati a esprimere e a redigere il proprio voto sulla perfetta connessione di causa ed effetto tra l’invocazione univoca alla beata Madre Teresa e l’improvvisa guarigione.
Ingegnere di professione, l’uomo aveva 35 anni e si era da poco sposato quando gli vennero diagnosticati otto ascessi al cervello. Il 9 dicembre, già in coma, il paziente entrò in sala operatoria ma a causa di problemi tecnici l’intervento venne rinviato di una mezz’ora. Quando poi arrivò il chirurgo trovò il paziente seduto, sveglio, asintomatico, che, ritornato perfettamente cosciente, gli chiese: «Cosa ci sto a fare qui?». «Non ho mai visto un caso come questo», riferisce il medico nella sua deposizione. «La sposa del giovane professionista, considerata la gravità della situazione, aveva chiesto ai suoi conoscenti - riferisce il sito on line di Avvenire - di pregare la beata Teresa di Calcutta della quale era devota e proprio in quella mezz’ora di attesa dell’intervento la donna si trovava con un sacerdote e altri familiari nella cappella dell’ospedale a pregare Madre Teresa per la salvezza del marito.
Durante il viaggio del settembre 2014 a Tirana Papa Francesco aveva raccontato il suo incontro con Madre Teresa di Calcutta durante il Sinodo del 1994. La beata era una donna che non si lasciava impressionare, neanche dall'assemblea del Sinodo, e «diceva sempre quello che voleva dire», aveva confidato Francesco al sacerdote che ha fatto da interprete durante il viaggio in Albania. Una confidenza rivelata durante la conferenza stampa a Tirana da padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
Ricordando le circostanze dell'incontro con la beata dei più poveri tra i poveri, Papa Bergoglio aveva detto: «Era seduta proprio dietro di me durante i lavori. Ne ho ammirato la forza, la decisione dei suoi interventi, senza lasciarsi impressionare dall'assemblea dei vescovi. Diceva quello che voleva dire...». Poi Francesco aveva aggiunto, sorridendo, questa battuta: «Avrei avuto paura se fosse stata la mia superiora!».
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