Di Mohammad Saeed Bahmanpour
Una volta Ghazali, il noto sapiente musulmano dell’undicesimo secolo, scrisse un’opera nella quale classificava i versetti del Corano in base alla loro importanza e alla profondità dei concetti spirituali che trasmettevano. Il suo obiettivo era quello di rivelare le più preziose tra tutte le rivelazioni contenute nel Libro di Dio, e quindi intitolò la sua opera Jawahir al-Quran (“I Gioielli del Corano”). Poiché molti sapienti musulmani ritengono che tutti i versetti del Corano abbiano la stessa importanza, in quanto parole di Dio, e non si presterebbero quindi a simile categorizzazione, potrebbero non concordare molto con Ghazali al riguardo. Pare però che essi ignorino il fatto che l’importanza di un’opera non risieda soltanto nel suo autore ma anche nel soggetto del quale è composta e dei concetti che essa trasmette. Si tratta di quello che l’esegeta sciita contemporaneo Allamah Tabataba’i definisce al-ghurar nel Corano, e dal mio punto di vista la cosa più importante rispetto ad ogni Sacra Scrittura è quella di distinguere queste parti dalle altre e prestare ad esse il dovuto apprezzamento e speciale attenzione.
Non è mia intenzione discutere qui la classificazione di Ghazali. Comunque, in base ad un semplice criterio, si può tranquillamente argomentare che i gioielli più preziosi del Corano si trovino in quei versetti che trattano della conoscenza di Dio e dei Suoi attributi, o nei quali vengono presentati i criteri etici, o i versetti nei quali vengono discusse le qualità e le caratteristiche dei Profeti e di persone a loro simili.
Come esempio del primo gruppo possiamo trovare gli ultimi versetti del capitolo 59 (Sura al-Hashr), un esempio del secondo gruppo sono i versetti 22-39 del capitolo 17 (Sura al-Isra’), e un esempio del terzo, che tratterò in questo articolo, è la storia di Maryam o Maria. Questa storia è elaborata nello specifico nei capitoli 3 (Sura al-Imran) e 19 (Sura Maryam) e vi si fa riferimento sporadicamente in molti altri.
Qui non voglio trattare nel dettaglio il racconto della storia, perché questo richiederebbe certamente maggiore spazio di quello limitato di un breve articolo. Cercherò piuttosto di esplorare il rango spirituale di Maria, come spiegato in molti versetti del Corano o in altre fonti islamiche.
Vorrei iniziare con l’ultimo versetto del capitolo 66 (Sura al-Tahrim) nel quale Maria viene presentata come un esempio per le mogli del Profeta:
“E Maria, figlia di ‘Imran, che conservò la sua verginità ; insuflammo in lei il Nostro Spirito. Attestò la veridicità delle parole del Suo Signore e dei Suoi libri e fu una delle devote” (66:12)
In questo versetto vengono menzionati, in qualche modo in ordine inverso, tre virtù per Maria. Ella era una delle devote (qanitah), attestò la veridicità delle parole del Signore (siddiqah) ed infine ricevette lo Spirito.
In un altro versetto, nel terzo capitolo (Sura al-Imran), le si conferisce un altro importante merito:
“E quando gli angeli dissero: ‘O Maria! In verità Dio ti ha eletta, ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo.’” (3:42)
Secondo questo versetto ella fu “eletta” e purificata da Dio stesso. E ciò che è ancor più rilevante è che venne informata di queste qualità dagli angeli, che le rivelarono questi fatti per un obiettivo che nel capitolo sarà conosciuto soltanto successivamente. Vi è inoltre riportato un sorprendente evento al suo riguardo, prima che ricevesse gli angeli, quando era ancora una bambina e stava pregando nel santuario nel quale si trovava appositamente:
“Ogni volta che Zaccaria entrava nel santuario trovava cibo presso di lei. Disse: ‘O Maria, da dove proviene questo?’. Disse: ‘Da parte di Dio’. In verità Dio dà a chi vuole senza contare.” (3:37)
A parte il miracolo di Maria citato in questo versetto, la risposta fornita a Zaccaria era generalmente inaspettata per qualcuno della sua età .
Vi sono molte qualità attribuite a Maria nel Santo Corano. Comunque, come detto in precedenza, non abbiamo la possibilità di parlare di tutte esse in questo articolo; cercherò pertanto di concentrarmi su tre delle caratteristiche menzionate, che secondo la nostra convinzione espongono più chiaramente il rango spirituale di Maria.
Queste sono le qualità di essere “la più veritiera” (siddiqah), “la purificata da Dio” (tahira) e “colei che riceve lo Spirito”. Tutti questi concetti sono infatti impiegati nel Corano in una specie di gergo tecnico, avendo significati maggiori e più ricchi di quello che può sembrare ad un primo sguardo.
Prima di procedere all’analisi di questi concetti particolari, bisogna mettere in rilievo una nozione molto importante riconosciuta nei capitoli del Corano. Secondo tale nozione le persone sono classificate in tre categorie: gli “infelici”, “coloro che prosperano” e gli “approssimati [a Dio]” (al-muqarabun) [1]. Mentre i membri del secondo gruppo sono i credenti ordinari nei loro diversi gradi e livelli, l’ultimo gruppo possiede una qualità molto speciale: essi precedono gli altri in materia di fede [2].
Pertanto sono approssimati a Dio nel senso che molti veli vengono sollevati dai loro cuori, permettendogli di vedere e sentire quello di cui i credenti ordinari sono generalmente privati [3]. “Tali persone sono poche in numero ma dal rango sublime” [4] presso il loro Creatore. Sono giunte ad una comprensione di questo mondo e ad una conoscenza del loro Creatore genuinamente differente da quella degli altri. “Essi guardano l’essenza di questo mondo mentre gli altri guardano solo l’esteriore” [5]. “Dio sussurra nelle loro menti e parla al loro intelletto e quindi essi accendono una luce nei cuori, nelle orecchie e negli occhi altrui” [6].
Queste sono le persone delle quali Dio ci ha informato nel Corano come coloro che hanno ricevuto la Grazia del Signore, e sono divisi in quattro categorie:
“Coloro che obbediscono a Dio e al Suo messaggero saranno tra coloro che Dio ha colmato della Sua grazia: profeti, veritieri, testimoni e gente del bene. Che ottima compagnia!” (Sacro Corano, IV:69)
Ci è stato detto prendere loro come modelli nella nostra pratica, credenza e comportamento, e noi, in quanto Musulmani, chiediamo al Signore almeno diciassette volte al giorno di guidarci sul loro sentiero, la Retta Via:
“Guidaci sulla Retta Via, la via di coloro che hai favorito” (1: 6-7)
Ai credenti è stata data inoltre la lieta novella che, se obbediranno al Signore e al Suo messaggero, nell’aldilà saranno con l’“ottima compagnia” menzionata dal Corano. [7]
E’ in questa categoria di persone che Maria è collocata come Siddiqah, la Veritiera. [8] Come è stato notato nel versetto 69 del quarto capitolo, questa stazione giunge immediatamente dopo quella dei profeti, e precede le altre due stazioni, quella dei “Testimoni” e della “Gente del Bene”.
Sfortunatamente i limiti di questo articolo non ci permettono di trattare i due concetti dei “Testimoni” e della “Gente del Bene”, ai quali così frequentemente fa riferimento il Corano. Si suppone comunque che i membri di ogni stazione superiore nella loro eccellenza includano tutti i meriti delle categorie inferiori, e quindi i “veritieri” sono le persone più meritevoli tra gli “approssimati a Dio” dopo i profeti. I profeti e i veritieri sono infatti così vicini di rango che alcuni profeti vengono definiti dal Corano, nella sura Maryam, come “veritieri”. [9]
Similmente i “veritieri” menzionati nel Corano e negli Hadith sono usualmente persone con caratteristiche straordinarie, inclusa la ricezione di qualche sorta di rivelazione, come fu il caso di Maria.
La veridicità è generalmente una qualità riferita al parlare, ma anche le azioni possono comunque essere definite come veritiere se si conformano alle credenze e idee di coloro che le realizzano. Si tratta invero di un livello superiore di veridicità . Inoltre a volte possono esistere o giungere alla mente di una persona alcune idee, opinioni ed intenzioni che potrebbero, inconsciamente, alterare il suo intero sistema di credenze.
Per evitare simile incoerenza nel credo e nell’intenzione vi è un livello ancor più elevato di veridicità . Nella terminologia tecnica coranica la persona più veritiera è quella possiede i criteri della veridicità in tutte queste tre categorie. [10]
Ovviamente non sono molte le persone, anche tra i più sinceri credenti, che possiedono tutti i criteri necessari, e coloro che li possiedono, sebbene pochi di numero, possiedono un rango sublime presso il Signore. Nel Corano l’unica donna descritta come veritiera, possedendo tutti questi elevati criteri, è Maria. Sebbene anche altre donne – specialmente Fatima, la giovane figlia del Profeta dell’Islam (S) – vengano menzionate negli hadith come le più veritiere nello stesso senso, il riferimento esplicito del Sacro Libro è riservato esclusivamente a Maria.
Il secondo concetto, quello della purificazione, è un’altra lodevole caratteristica attribuita a Maria nel Sacro Corano. Secondo il Corano i concetti e significati spirituali, specialmente quelli presenti nel Libro, sono accessibili solo a coloro che Dio ha scelto di purificare:
“In verità questo è un Corano benedetto, in un libro sigillato, che solo i puri toccano” (Sacro Corano, 56:77-79)
Il Corano ci insegna che Dio è il più puro dei puri, il più santo dei santi, la fonte di ogni santità e purezza [11]: nessuna impurità , nessun male e nessuna debolezza Gli si avvicina.
E’ impossibile per un cuore malvagio comprendere la minima cosa al Suo rispetto, avere fede in Lui e giungere ad una benché minima conoscenza dei Suoi attributi eccelsi, tantomeno poter ricevere il Suo insegnamento, sussurro nel cuore o ispirazione nell’anima. Chiunque aspiri ad avvicinarsi a Lui deve necessariamente purificare la propria anima e raffinare il proprio cuore. Comunque, la purificazione volontaria da parte di una persona è possibile solo entro certi limiti, dopo i quali è Iddio stesso che guiderà la persona nei suoi sforzi verso la purificazione. Tale processo inizia dopo che una persona viene testata integralmente della sua veridicità e messa alla prova la sua risoluzione nel percorrere il sentiero che conduce verso di Lui. E’ in questo senso che il Corano parla della purificazione della Gente della Casa (Ahl ul-Bayt) del Santo Profeta dell’Islam (S):
“O Gente della Casa (Ahl ul-Bayt), Dio non vuole altro che allontanare da voi ogni impurità e rendervi del tutto puri” (33:33)
In maniera simile ci informa della purificazione di Maria:
“E quando gli angeli dissero: ‘In verità , o Maria, Dio ti ha eletta, ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo’” (3:42)
Senza tale purificazione non sarebbe mai stato possibile per Maria ricevere lo Spirito, che è il terzo concetto di cui parleremo adesso. Vi sono diversi versetti in cui il Corano dichiara che Dio abbia fatto discendere lo Spirito su Maria. [12]
Il concetto di “Spirito” è uno dei più complessi di cui possa parlare qualsiasi religione, ivi incluso l’Islam, e i sapienti musulmani sono ben lontani dall’avere un punto di vista concorde sul suo significato o la sua natura. Nel capitolo 17 del Corano vi è un riferimento ad una domanda posta al Profeta riguardo la natura dello Spirito:
“Ti interrogheranno a proposito dello Spirito. Rispondi: ‘Lo Spirito procede dall’ordine del mio Signore e non avete ricevuto che ben poca scienza a riguardo’” (17:85)
Qui, come in molti altri passi del Corano, lo Spirito viene identificato solamente come un ordine proveniente da Dio, implicando apparentemente che nessuna conoscenza dell’essere umano possa comprenderlo. Non intendiamo citare qui le opinioni e controversie dei sapienti musulmani sviluppatesi nel corso del tempo al riguardo. [13] Comparerò soltanto alcuni versetti del Corano relativi a questo argomento, cercando di affrontare i punti relativi alla ricezione dello Spirito da parte degli esseri umani.
Sembra, da molti versetti del Corano, che nessun essere umano può ricevere una rivelazione da Dio senza essere “casto”, “inviato” o “ispirato” dallo Spirito.
“Invia il Suo Spirito su chi vuole tra i Suoi servi, così che questi possa avvertire del Giorno dell’Incontro” (40:15)
Certamente risulta ovvio, da ciò che è stato discusso in precedenza, che tale privilegio è riservato soltanto ai puri, e questo è un criterio che Dio usa per preferire uno dei Suoi servi sugli altri. In un altro versetto viene detto al Profeta che egli non avrebbe ricevuto la Rivelazione se lo Spirito non lo avesse ispirato:
“Ed è così che ti abbiamo rivelato uno Spirito [che procede] dal Nostro ordine. [Prima di questo evento] Tu non conoscevi né la Scrittura né la fede.” (42:52)
Molti esegeti musulmani hanno interpretato questo Spirito come l’Arcangelo Gabriele. Comunque, all’inizio del capitolo “al-Nahl”, viene detto che sia gli angeli che lo Spirito discendono su una persona prima che gli venga detto di ammonire le genti che non vi è altra divinità al di fuori di Lui:
“Per ordine Suo scendono gli angeli con lo spirito su chi Egli vuole tra i Suoi servi: ‘Ammonite le genti che non c’è altro dio all’infuori di Me. TemeteMi dunque’” (16:2)
Anche ad ‘Ali Ibn Abi Talib venne chiesto se lo Spirito fosse Gabriele ed egli rispose: “Gabriele è un angelo e lo Spirito è altra cosa”. Quando qualcuno obiettò questa sua affermazione, egli citò il versetto sopra menzionato come prova. [14]
Si possono citare molti altri versetti a riprova del fatto che lo Spirito sia differente dagli angeli, incluso l’Arcangelo Gabriele. [15] Secondo un’altra tradizione dell’Imam Ja’far al-Sadiq si tratterebbe di “una creatura più grande di Gabriele e Michele” [16] che accompagna i profeti, e secondo l’esegeta sciita contemporaneo Tabataba’i è fondamentalmente importante nel processo della rivelazione ricevuta dai profeti. [17] Nel Corano questo Spirito, nel caso di Gesù, viene chiamato “Spirito Santo” [18], e nel caso del Profeta Muhammad a volte “Spirito Santo” [19] e altre “Spirito Fedele”. [20]
Comunque sia, secondo il Corano, i ricettacoli dello Spirito non sono persone ordinarie. Essi sono ben distinti, beneficiando di una grazia speciale da parte del Signore [21], possedendo capacità tali da far sì che Dio stesso si rivolga direttamente a loro. E’ in questa categoria di persone che nel Corano viene collocata la Vergine Maria, sebbene ella non fosse un profeta.
Questi sono solo alcuni dei meriti delineati per Maria nel Corano. Secondo questi meriti ella era tra quei servi del Signore che sono stati approssimati a Lui, conoscendo di conseguenza i segreti Suoi e della Sua creazione, della cui conoscenza le altre persone sono generalmente private. Per essere annoverata come tale essa ha dimostrato di essere “la più veritiera” in tutte le difficili vicissitudini della sua vita, obbedendo sinceramente e con tutto il cuore in ogni condizione e circostanza al suo Signore. Come tale è stata scelta da Dio per essere purificata nel cuore al punto che nulla venne lasciato in esso al di fuori dell’amore per il suo Signore, e che nulla lo preoccupava ad eccezione del Giorno del Giudizio, il giorno in cui ogni essere umano incontrerà il proprio Signore. Avendo dimostrato di essere “la più veritiera”, ed essendo stata purificata dal Signore, ella fu pronta a ricevere lo Spirito e dare nascita a un bambino destinato a cambiare il corso della storia umana e portare miliardi di persone ad adorare il loro Signore attraverso la sua guida. Possa Dio benedire lei e suo figlio e guidare tutti noi sul loro benedetto sentiero.Amin.
NOTE
1] Cfr. Sacro Corano: 56:7-11.
2] Cfr. Sacro Corano: 56:10.
3] Cfr. il Nahj ul-Balaghah, Sermone 222.
4] Cfr. il Nahj ul-Balaghah, Sentenza 147.
5] Cfr. il Nahj ul-Balaghah, Sentenza 432.
6] Cfr. il Nahj ul-Balaghah, Sermone 222.
7] Cfr. Sacro Corano: 4:69.
8] Cfr. Sacro Corano: 66:12; 6:75.
9] Cfr. Sacro Corano: 19: 41-56.
10] Cfr. Sacro Corano: 2: 177; 33: 23.
11] Cfr. Sacro Corano: 62:1, 59:23.
12] Cfr. Sacro Corano: 19:17; 21:91; 66:12.
13] Cfr. S.M.H. Tabataba’i, Al-Mizan fi Tafsir al-Qur’an, Libano, Mu’assas al-A°lami, 1997, interpretazione della Sura XVII, versetto 85.
14] Ibid. interpretazione della Sura XVI, versetto 2.
15] Cfr. Sacro Corano: 70: 4; 78: 38; 97: 4.
16] Cfr. S.M.H. Tabataba’i, Al-Mizan fi Tafsir al-Qur’an, Libano, Mu’assas al-A°lami, 1997, vol. 13, p. 209.
17] Ibid., p. 192.
18] Cfr. Sacro Corano: 2: 87.
19] Cfr. Sacro Corano: 16: 102.
20] Cfr. Sacro Corano: 26: 193.
21] Cfr. Sacro Corano: 3: 73.
Traduzione a cura di Islamshia.org
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