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Di Salvatore Santoru
Da diversi giorni nel web è stata lanciata una petizione contro il rifornimento (diretto o indiretto) di armi all'ISIS.Più specificamente, si chiede di bloccare le esportazioni verso quei paesi sospettati di sostenere direttamente o indirettamente il Califfato, come l'Arabia Saudita, il Qatar o il Kuwait.
La petizione, lanciata su Change.org da Ester Bontempo, nel momento in cui scrivo ha raggiunto ben 72.390 sostenitori in tempo reale, ma tale cifra ovviamente continua e continuerà a crescere con il tempo.
Di seguito, il testo Carlo Battistella correlato alla petizione:
* "L'Arabia Saudita fino all'altro anno risultava essere il maggiore destinatario extraeuropeo dell’esportazione di armamenti italianicon circa il 14% delle commesse.
Dalle notizie pubblicate dalla stampa risulterebbero provenienti da privati cittadini residenti in Arabia Saudita, Qatar e Kuwait i maggiori contributi di armamenti riservati al sedicente Stato Islamico e ad Al Qaeda, anche a causa della normativa presente in questi Stati.
Perché l’Italia non sospende, a titolo precauzionale, la fornitura di armi, come ha già fatto la Germania?
Il decreto legislativo 22 giugno 2012, n. 105 che ha modificato la legge n.185/1990 sul controllo dell'esportazione dei materiali di armamento, in attuazione della direttiva 2009/43/CE, vieta l’esportazione di armi quando mancano adeguate garanzie sulla definitiva destinazione dei prodotti per la difesa; è prevista anche l’eventuale sospensione o revoca di autorizzazioni già concesse per gravi motivi nel frattempo subentrati.
Perché non si fa una legge che preveda la tracciabilità del petrolio acquistato in Italia (e in Europa e nel mondo), in modo da non acquistare quello proveniente dai pozzi controllati dall'ISIS?"
https://www.facebook.com/Michael-Jackson-La-FINTA-MORTE-Illuminati-1066402416713959/?fref=ts...............
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http://mjacksonlafintamorte.altervista.org/michael-jacksons-symbolism/