Il sospetto è che si tratti di una sorta di asilo della jihad, nel cuore di Vienna, nel quartiere Favoriten, appena a sud del castello Belvedere. Nasce da un opuscolo utilizzato come materiale di insegnamento, nel quale si parla di jihad come "scopo di educazione". Si scopre poi che dietro l'autrice, Fatima Grimm, si nasconde la figlia nel frattempo deceduta di un vecchio Obergruppenfuehrer delle SS: Karl Wolff, condannato per concorso nell'omicidio di almeno 300.000 ebrei deportati nel campo di sterminio di Treblinka.
Se le accuse verranno confermate, ce n'è da far tremare i polsi ai responsabili dell'asilo nel decimo distretto di Vienna, che i media austriaci non nominano per tutelare la privacy dei bambini. Intanto, però, sul tavolo della procura della repubblica della capitale austriaca è arrivata una denuncia, come confermato dal quotidiano Oesterreich. La pubblicazione incriminata è intitolata "Rapporti sull'islam, n.3, l'educazione dei nostri bambini" e viene utilizzata come materiale pedagogico per i bambini, come ha detto all'agenzia Apa un ex lavoratore dell'asilo, che ha fornito l'opuscolo.
Nel testo vengono descritti quattro livelli dell'educazione islamica e nell'ultima fase viene nominato la jihad. "Penso che intorno al quindicesimo anno di vita possiamo trovare i nostri bambini aperti al concetto di jihad", scrive l'autrice Fatima Grimm nelle pagine 19 e 20. E prosegue sostenendo che ci si possa battere per la causa di dio "soprattutto con la spada, e dove questo non è possibile né necessario, anche con la penna, con la pala, con lo scalpello o, se proprio si deve, anche con l'ago o col cucchiaio da cucina".
Il gestore dell'asilo, Mohamad Ibrahim S., ha smentito con durezza: "Non è vera neppure una parola, noi non educhiamo i bambini religiosamente", ha detto al quotidiano Oesterreich, senza riuscire a spiegarsi come l'ex lavoratore dell'asilo si possa essere procurato l'opuscolo. L'intero volume da cui è estratta la parte che sarebbe stata distribuita agli insegnanti, 'L'educazione dei nostri bambini', venne pubblicato nel 1995 sulla base di una conferenza che Fatima Grimm tenne negli anni Settanta e da cui l'autrice stessa si distanziò successivamente. Accanto alla procura di Vienna, anche l'assessore alla cultura del comune, Sandra Frauenberger, ha avviato una verifica.
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