L'ISIS è il risultato del fallimento delle cosiddette "guerre al terrorismo” precedenti

nov 27, 2015 0 comments
Sembra di essere tornati all’11 Settembre.
Dal momento degli attentati di venerdì scorso, il mondo politico ed i media, incessantemente, non parlano di altro. Telegiornali, talk show, tribune politiche, giornali, blogger. L’agenda politica internazionale. I parlamenti. Le parole del Pontefice. Tutti parlano di terrorismo, e come nel caso dell’11 Settembre, i toni sono tali da alimentare paura e tensione.
Al martellamento mass mediatico, si sommano operazioni di polizia svolte in tutta Europa (viene da chiedersi, se si tratta di soggetti pericolosi, perché non li abbiano fermati prima, senza aspettare la tragedia per braccarli. Oppure c’è solo da far vedere che lo stato c’è, e alimentare le tensioni?), l’annullamento di eventi calcistici, con tanto di evacuazione dello stadio e di un treno, un clima di tensione crescente. Vari falsi allarmi, un clima di tensione che non si accenna a placare.
Dopo gli attentati non si è fatta attendere la reazione della Francia, che ha bombardato la città di Raqqa, dove gli islamisti hanno insediato il loro quartiere generale. Sarebbero stati colpiti dei centri di addestramento. Anche in questo caso, è inevitabile domandarsi perché non li abbiano colpiti prima, visto che Obama da oltre un anno sostiene di colpire ISIS. 
La reazione francese è sembrata più un atto di rappresaglia, che un’operazione per combattere il terrorismo. Hanno voluto colpire immediatamente, cavalcando l’onda emotiva per iniziare i bombardamenti. Anche le operazioni militari, in questo mondo, si piegano alle esigenze di propaganda.
siamo in guerra” – “siamo sotto attacco” – “dobbiamo difenderci” –dobbiamo chiudere le moschee!” – etc. etc. etc. Fiumi di ansia “vomitati” in faccia al telespettatore. “L’unica soluzione, l’unica cosa da fare è combattere.” è questo quello che vogliono farci credere.
Aumenta la xenofobia, la paura, la diffidenza ed il pregiudizio nei confronti del mondo islamico, ed i media gettano benzina sul fuoco.Anziché far capire alla gente che i terroristi non hanno niente a che vedere con i musulmani, salvo casi isolati (in Italia ci sono 1,7 milioni di musulmani! Nel mondo sono più di 1,5 miliardi: quanti sono i terroristi? Poche decine di migliaia, forse 100.000, ma certo se si continua così, il numero è destinato ad aumentare) 
MA VENIAMO AL DUNQUE
In un contesto così, molta gente plaude all’intervento militare francese, e invoca la guerra contro ISIS. Lo stesso ISIS che è stato foraggiato e lasciato espandere proprio dalle stesse potenze che oggi vogliono distruggerlo.
La gente accetta leggi liberticide, addirittura Hollande vuole modificare la Costituzione francese pur di dare maggiori poteri alla polizia. In tutta Europa i governi stanno discutendo nuove “misure di contrasto del terrorismo”, siamo al patriot act in salsa europea.
Come già detto, il copione è lo stesso degli attentati dell’11 Settembre. E le soluzioni proposte, sono le medesime! A COSA HANNO PORTATO?
Cosa hanno prodotto le guerre in Afghanistan e Iraq, volute da George W. Bush “per sconfiggere il terrorismo” ?
Secondo loro, con quelle guerre avrebbero messo il mondo al sicuro, avrebbero sconfitto il terrorismo. E invece guardate qual è la situazione, 15 anni – e milioni di morti – dopo! Ben peggiore della precedente!
Tralasciamo la natura degli attentati dell’11 Settembre, e guardiamo i risultati conseguiti.
Oggi il terrorismo islamico dispone addirittura di uno pseudo-stato, controllano città come Mosul, con oltre 3 milioni di abitanti, città come Raqqa, in Siria. Sono riusciti a impadronirsi delle armi e dei mezzi in dotazione all’esercito iracheno, hanno saccheggiato decine di banche, tra cui la Banca Centrale di Mosul, nei cui forzieri c’erano centinaia di milioni in varie valute, oro e preziosi. Hanno messo le mani su giacimenti di gas e su pozzi petroliferi. E come se non bastasse, ricevono cospicui finanziamenti.
Riescono a mantenere operativo un esercito di 70/80.000 uomini, ovvero il numero dei jihadisti operativi in Siria ed in Iraq. Persone che sono sul libro paga del califfato, percepiscono uno stipendio di 300$ al mese, che è molto di più di quanto percepisce un lavoratore. E hanno altri benefit. Oltre a ciò che possono rubare sul campo di battaglia.
Le guerre che avrebbero dovuto estirpare il terrorismo, hanno rappresentato invece un terreno fertile per il terrorismo stesso, che oggi è potente come mai nella storia.

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