SCIENTOLOGY È UN’AZIENDA -
Un tribunale di Mosca ha ordinato la dissoluzione della locale emanazione della Chiesa di Scientology, sostenendo che la fede religiosa non deve essere limitata dall’esistenza di marchi commerciali. La chiesa per parte sua aveva sostenuto di essere vittima di un abuso «anti-religioso», ipotesi che il tribunale ha invece ribaltato, accusando il culto di limitare la libertà religiosa impedendo l’uso dei simboli religiosi attraverso il trademark.
SCIENTOLOGY NON È UN’ORGANIZZAZIONE RELIGIOSA -
Trademark che è pratica commerciale e quindi Scientology dev’essere considerata un’impresa commerciale e non un’organizzazione religiosa. Sulla questione è intervenuto anche il ministro della Giustizia russo, affermando che «I rappresentanti della Chiesa di Scientology hanno creato tra loro diversi conflitti legali restringedo la libertà religiosa attraverso l’uso del trademark. Quindi si scopre che un’impresa commerciale stava diffondendo la religione, mentre le religioni possono essere diffuse solo da organizzazioni religiose». Secondo il ministro le attività di Scientology dovrebbero quindi essere regolate dalle leggi a protezione dei consumatori e non quelle dedicate alle organizzazioni religiose.
ANCORA 6 MESI PER SCIENTOLOGY IN RUSSIA -
Ora Scientology ha 6 mesi per cessare le sue attività nella capitale russa, ma le resta ancora la possibilità di un appello all’Alta Corte, alla quale probabilmente denuncerà la violazione dei diritti dei suoi seguaci in Russia, in quanto facendo sparire l’unica rappresentanza di Scientology nel paese si lascerebbero i fedeli senza chiesa, già sostenuta in primo grado senza successo. I «sacerdoti» di Scientology non sarebbero più in grado di «confessare» i fedeli garantendo loro la riservatezza garantita a quelli di altre fedi. Scientolgy poi ricorda che anche il Corano è coperto dal Copyright.
L’OSTILITÀ DELLA RUSSIA VERSO SCIENTOLOGY -
L’ostilità delle autorità russe verso la chiesa, accusata di spiare i suoi adepti e di essere un’emanazione americana ostile, già negli anni scorsi le sue sedi erano state oggetto di dimostrazioni da parte di giovani nazionalisti e le sue attività attaccate da deputati ed esponenti del clero ortodosso.
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