A luglio era scattato l’allarme: i programmi spia e i dati della societàHacking Team erano stati ‘bucati’, rubati. Ma ora la procura diMilano teme che una parte di quelle informazioni e software fuoriusciti dall’azienda sia stata ‘clonata’ e venduta ai jihadisti. E anche a militari stranieri o governi esteri. Tutto nasce da due ex collaboratori della società – lo sviluppatore Guido Landi e il commercialista libanese Mostapha Meamma - che forniva il programma-spia Galileo, utilizzato da oltre 40 governi in tutto il mondo. I due ex dipendenti hanno lasciato Hacking Team per fondare a Torino la Mala srl, perquisita questa mattina dallapolizia postale su disposizione del pm di Milano Alessandro Gobbis.
Il pagamento dei sauditi – E’ stato infatti scoperto un pagamento effettuato il 20 novembre 2014 da una società saudita di “299.970 euro” che, secondo quanto scrive Gobbis nel decreto di perquisizione, sarebbe il “pagamento per la fornitura diservizi relativi a intrusioni informatiche” e in particolare “software per neutralizzare o riprodurre Remote Control System“, il programma ideato da Ht. La somma proviene dalla società con sede in Arabia Saudita Saudi Technology Development e il beneficiario è proprio la Mala Srl. Il sospetto alla base delle nuoveperquisizioni è che i due ex collaboratori di HT abbiano venduto a quel prezzo il cosiddetto “codice sorgente” di Galileo alla società saudita, probabilmente mediatrice per conto di un altro committente da individuare. Codice utile, secondo gli investigatori, per “neutralizzare” o “riprodurre” il software di spionaggio che, è l’ipotesi degli inquirenti, potrebbe anche essere finito in mano ai terroristi.
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