Di Andrea Mollica
Bernie Sanders
rappresenta una delle grandi sorprese di Usa 2016. Il senatore del Vermont è il principale avversario di Hillary Clinton alle primarie democratiche, e benché sfavorito, è diventato il primo socialista a correre per la Casa Bianca con chance di vittoria. L’America di Bernie Sanders appare uno scenario improbabile, ma l’entusiasmo così come la mobilitazione della base liberal per il senatore del Vermont hanno alcuni tratti in comune con il movimento che ha favorito l’elezione del primo afro-americano alla presidenza degli Stati Uniti.
Usa 2016 avrebbe dovuto essere una sfida tra le due più grandi dinastie politiche del secondo dopoguerra statunitense, i Bush dal lato repubblicano, e i Clinton nel campo democratico. Da una parte l’unica famiglia che potrebbe contare ben tre presidenti al suo interno, un padre e due figli, ancora meglio degli Adams fermatisi a due, dall’altra invece lo scenario senza precedenti di una ex first lady che assume la guida del Paese. Con un ex presidente come Bill Clinton per la prima volta first husband. Questa ipotesi appare al momento piuttosto improbabile, viste le numerose difficoltà della campagna di Jeb Bush. L’unico ostacolo verso la nomination democratica di Hillary Clinton è invece un avversario il cui arrivo alla Casa Bianca sarebbe ancora più rivoluzionario della prima donna presidente degli Stati Uniti. Bernie Sanders è il primo socialista democratico ad avere una concreta possibilità di diventare il leader della più importante economia mondiale, il Paese simbolo del capitalismo e del libero mercato. Nei sondaggi il senatore del Vermont è rilevato con uno svantaggio piuttosto marcato da Hillary Clinton, e le sue chance di vittoria alle primarie democratiche appaiono relativamente contenute. Ciononostante l’enorme entusiasmo generato dalla candidatura di Bernie Sanders e la sua solidità finanziaria – ha già raccolto il maggior numero di donatori singoli – indicano una forza da non sottovalutare. Un risultato impressionante, sia per le sue posizioni politiche, tradizionalmente marginali nella politica americana, sia per le caratteristiche personali del senatore del Vermont. Politico anziano, e da più di tre decenni nelle istituzioni, capace di mobilitare folle record e moltissimi giovani in una fase di enorme impopolarità di Washington Dc. Bernie Sanders è esploso nell’opinione pubblica progressista grazie alla sua schiettezza, al suo stile particolarmente diretto, e a posizioni socialdemocratiche affini al pensiero di milioni di liberal, sfiduciati dai compromessi al ribasso prevalsi durante l’amministrazione di Barack Obama. L’anima progressista dell’elettorato democratico, che aveva spinto l’attuale presidente alla sorprendente vittoria contro Hillary Clinton alle primarie 2008, si sta infiammando per una sfida ancora più improbabile di un afro-americano alla Casa Bianca, la nomination di un socialista. Bernie Sanders non ha mai rinunciato alla definizione di socialista democratico, nonostante in America questa collocazione politica sia sempre stata tanto marginale, quanto osteggiata dalla maggior parte delle persone. Il senatore del Vermont rivendica in particolare il suo apprezzamento per il Welfare state costruito nei Paesi scandinavi, citati come modello per gli Usa.
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