Fermato per un controllo alla frontiera di Bardonecchia, lo hanno trovato in possesso di uno zaino contenente sei telefoni cellulari, di cui uno satellitare, 23 sim intestate 23 persone sconosciute e la foto di un bonifico di 2000 sterline eseguito a favore di un conto inglese, criptato. Ma, dettaglio ancora più inquietante, i telefoni contenevano immagini della guerra in Siria e in Iraq, comprese alcune decapitazioni.
DETTAGLI INQUIETANTI - È il “bottino” trovato in possesso di un giovane afghano, Nassim Lagani, fermato mentre arrivava da Parigi a bordo di un TGV, arrestato e poi scarcerato da gip giovedì scorso. Il fatto è raccontato da Massimo Numa su La Stampa:
Nassim ha accettato di rispondere alle domande degli inquirenti: «Ho vissuto dieci anni a Londra e ho deciso di venire a Roma per chiedere asilo politico. Ero fuggito dal mio Paese perché ho uno zio taleban e voleva farmi combattere». Non parla inglese, né italiano. Ma solo la lingua Pashtun. Ha aggiunto di essere analfabeta ma gestiva diverse chat sui suoi telefoni. L’avvocato Battisti spiega che, per condurre l’interrogatorio, è stato necessario trasferire sotto scorta da Roma a Torino un interprete. «Gli hanno chiesto dove avesse risieduto in tutti questi anni a Londra, e con chi. Ha risposto di non ricordarselo, di non saperlo». Uno dei telefoni, quello che conteneva la foto del bonifico di 2000 sterline, afferma di averlo raccolto per strada. «Ho svolto la funzione di difensore rispettando la deontologia professionale – dice Battisti – però come uomo e cittadino sono rimasto francamente stupito di questa situazione».
Ora il ragazzo, che sarebbe nato nel 1993, si trova al Cie di Torino, in attesa di ulteriori accertamenti.
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