L'Amministrazione Obama ha deciso di mettere fine al contestato programma da 500 milioni di dollari del Pentagono per addestrare i ribelli siriani, riconoscendone il fallimento nella formazione di combattenti in grado di contrastare l'Isis. Lo ha riferito il New York Times, citando fonti della stessa amministrazione. La conferma e' arrivata dal segretario alla Difesa, Ash Carter, secondo cui il presidente americano presentera' a breve proposte di modifica al programma. Sara' lo stesso Obama a parlarne nelle prossime ore, ha aggiunto Carter.
Dal dipartimento della Difesa, una fonte sotto anonimato ha spiegato al quotidiano che non verranno piu' reclutati ribelli da mandare ad addestrare in Giordania, Qatar, Arabia Saudita o Emirati, ma verra' allestito un centro di formazione piu' piccolo in Turchia dove un piccolo gruppo di "facilitatori", per la maggior parte comandanti dei gruppi di opposizione, verranno istruiti su manovre tattiche, per esempio come richiedere bombardamenti.
La Russia intanto ha annunciato di aver bombardato 60 "obiettivi terroristici" in Siria nelle ultime 24 ore. Lo affermano fonti dello stato maggiore dell'esercito russo. Nei 67 raid sono stati uccisi circa 300 jihadisti dell'Isis, compresi due comandanti, e sono andati distrutti 6 centri di comunicazione e di comando, 17 campi di addestramento, 6 depositi di armi, 13 tunnel utilizzati dagli jihadisti nella provincia di Latakia, 16 roccaforti, 17 unita' corazzate, 2 sistemi multipli di lanciarazzi. I dati sono stati resi noti durante una conferenza stampa dal generale Igor Makushev, capo dello Stato maggiore russo. I 60 bersagli terroristici sono stati colpiti nelle province di Raqqa, Latakia, Hama, Idlep e Aleppo dai 67 aerei "decollati dalla base di Hmeymim. I cacciabombardieti Su-34M e Su-25 sm - ha aggiunto - hanno distrutto in tutto 60 strutture possedute dai terroristi".
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