FONTE:Corriere della sera
http://archiviostorico.corriere.it/1994/maggio/09/Churchill_non_volle_evitare_Olocausto_co_0_9405095294.shtml
Di Alessandra Farkas
Cinquant'anni più tardi, l'Olocausto di milioni di ebrei torna tristemente all'onore della cronaca. Dopo il ritrovamento in Argentina di Erich Priebke, braccio destro di Kappler a Roma e boia delle Fosse Ardeatine, giungono da Londra sconcertanti rivelazioni sulla responsabilità di Winston Churchill nell'eccidio di migliaia di ebrei. Alcuni documenti provenienti dall'Archivio nazionale inglese e pubblicati dal Sunday Times dimostrano come il piano internazionale escogitato negli anni ‘40 per salvare decine, forse centinaia di migliaia di ebrei dalle camere a gas naziste, fallì per il veto della Gran Bretagna, intimorita dall'«invasione di profughi indesiderati» nella sua dorata isola.
Fu Churchill in persona ad ostacolare in tutti i modi il progetto, promosso dalla grande comunità ebraica statunitense, di sponsorizzare l'espatrio dall’Europa orientale degli ebrei destinati ai lager. «Una volta aperte le porte a questa fiumana di gente, che ce ne faremo?», avrebbe detto nel '43 Il primo ministro inglese, già da tempo a conoscenza dello sterminio degli ebrei nel campi. Il suo timore echeggiava quello espresso da alti funzionari del Dipartimento di Stato, che avevano messo in guardia l'allora presidente Franklin Roosevelt contro il pericolo «per l'economia e l'equilibrio sociale Usa» rappresentato dall'arrivo di migliaia di non anglosassoni e «ammazza-Cristo». Dopo aver rifiutato il visto di sbarco alla St. Lewis - una nave tedesca carica di famiglie ebree - rispedendola alla forca In Germania (intanto centinaia di navi cariche di emigranti inglesi e irlandesi attraccavano ogni anno tra il giubilo generale), Roosevelt decise di dar retta a Churchill, archiviando definitivamente il progetto che avrebbe potuto sottrarre dalle camere a gas un numero altissimo di vittime innocenti. Ma il ruolo di Churchill non si fermò qui. Per non irritare la popolazione araba in Palestina, allora amministrata dalla Gran Bretagna, promulgò una legge che vietava agli ebrei di emigrare in Palestina.
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