Di Laura Caschera
Siamo talmente abituati alla vista dei corpi perfetti delle modelle sulle pagine delle riviste patinate che non ci domandiamo mai che vita è, quella là . Non sempre, infatti, dietro ad una campagna pubblicitaria di successo c’è una protagonista felice. Le polemiche che hanno investito il mondo della moda in questi ultimi giorni, sono il segno che qualcosa si sta muovendo, e che sempre più ragazze stanno iniziando ad essere padrone consapevoli del proprio destino.
A cominciare è stata la top model Cara Delevingne, inglese, 23enne, salita alla ribalta per la sua faccia tosta e per i canoni non proprio convenzionali. Viso di carattere, sopracciglia scure e molto folte, hanno fatto della modella uno dei volti più noti del momento. Già quest’estate la giovane top aveva annunciato il suo ritiro dalle passerelle. “Sono arrivata a odiare il mio corpo, a rifiutarmi da sola”, queste le sue parole di agosto, quando quella che ormai è considerata da tutti come l’”erede” di Kate Moss, annunciava al mondo la sua decisione. Dopo il suo ritiro la polemica non è cessata, la top model inglese, durante un’intervista, ha dichiarato di aver sofferto di una brutta forma di depressione, e di essere stata più volte vicina al suicidio, fino a che, proprio la sua beniamina, “the only Kate in London”, l’ha “salvata”, per citare le sue stesse parole. “Non bisogna vergognarsi della depressione”, ha dichiarato la Delevingne, sottolineando quanto sia stato necessario l’aiuto degli altri, ma anche il dialogo con se stessa, scrivendo e rileggendo i propri pensieri.
Queste dichiarazioni suonano come uno choc per chiunque abbia fatto un giro, almeno una volta, sull’account Instagram di Cara, che raccoglie intorno a lei milioni di follower. Una vita apparentemente felice, di una ragazza poco più che ventenne che ha già tutto. Bellezza, classe, femminilità , ma anche una certa dose di eleganza maschile, che riesce a far convivere con il suo stile, senza dubbio non convenzionale. Foto piene di amiche, feste da sballo, vestiti da togliere il fiato, e posti diversi da vedere ogni giorno. Com’è possibile, allora, che questa ragazza possa essersi sentita tanto sola?
La risposta non è così scontata, non sempre c’è una motivazione dietro alla depressione, ma sicuramente il suo “coming out” aiuterà a far sì che nel mondo della moda sempre meno persone si nascondano, e riescano a portare avanti le proprie battaglie.
E proprio subito dopo le parole di Cara, Charli Howard, modella londinese, anche lei di 23 anni, ha deciso di uscire fuori dal coro, e le ha mandate a dire alla sua agenzia. La ragazza, splendida e molto femminile, è stata “obbligata” dalla sua agenzia di moda a perdere chili e centimetri, soprattutto sui fianchi, pena la perdita del lavoro. La Howard, taglia 38, sarebbe stata “messa a dieta”, quando basta guardare le sue foto per notare come, se perdesse ulteriore peso, sarebbe da ricovero immediato. La ragazza si è scagliata contro la sua agenzia, con una lettera aperta pubblicata sui social network, dove ha scritto: “più ci costringete a perdere peso, più gli stilisti realizzeranno vestiti che si adattino alle vostre misure, e più le giovani ragazze si ammaleranno. Non è più un’immagine che voglio rappresentare”. E così Charli, a soli 23 anni e con grandi potenzialità , ha deciso di dire stop a quell’impero multimilionario che rappresentava, scegliendo così di difendere non solo la propria salute, ma anche quella di tante sue coetanee, spesso vittime inconsapevoli di questa crudele industria. La modella ha poi continuato la sua lettera con una frase abbastanza choccante: “non posso tagliarmi le ossa. Andate a quel paese!”.
Ma questi non sono gli unici casi di “ribellione” che stanno facendo continua pressione sugli “antichi” standard del mondo della moda. Ad esempio, l’uso smodato di Photoshop, che, a volte, più che regalare, toglie. Celebre il caso degli ultimi giorni che ha avuto come protagonista la campagna pubblicitaria di un celebre marchio di intimo americano. Sulla fotografia si vede la modella di spalle, alla quale i fotografi, questa volta, più che migliorare il “lato B”, lo hanno fatto scomparire quasi del tutto, livellandolo in maniera irreale. La foto è stata rimossa in fretta dal sito dell’azienda, e, se si osserva l’immagine, si capisce immediatamente che si è trattato di un errore. Infatti, solo una natica era stata eccessivamente “photoshoppata”, mentre l’altra appariva naturale. Non sono mancate però delle reazioni, che hanno messo in luce come ormai il ricorso allo strumento sia diventata una pratica selvaggia, che non lascia tanto spazio alle immaginazioni.
Ma cosa vogliono dire, allora, queste prese di posizione? Senza dubbio che il mondo della moda sta cambiando, e che le modelle della generazione 2.0 non sono più disposte ad essere schiave dei rigidi dettami delle agenzie, dei fotografi e degli stilisti. Piuttosto, vogliono creare un loro personaggio, che possa aiutare tutte le coetanee a sentirsi accettate.
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