Di Riccardo Saporiti
Ci sono le strade e le case popolari, gli interventi contro il dissesto idrogeologico, la costruzione di nuove sedi di ospedali ed università piuttosto che di caserme dei Carabinieri. C’è di tutto nell’elenco delle 867 opere incompiute censite sul sitoServizio contratti pubblici, portale gestito direttamente dal Ministero delle infrastrutture ed elaborato a partire dalle comunicazioni che lo stesso dicastero guidato da Graziano del Rio, le regioni e le province autonome devono fornire ogni anno.
Soldi investiti dalla pubblica amministrazione che però ancora non riescono a dare i loro frutti: vuoi perché mancano i soldi per chiudere il cantiere, se non addirittura per aprirlo, vuoi perché l’opera è completa ma a mancare è il collaudo. La mappa, aggiornata al 31 dicembre dello scorso anno, descrive una nazione in cui le incompiute sono diffuse a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale. Con una forte concentrazione nel mezzogiorno, sebbene Veneto e Lombardia si trovino molto in alto nella classifica.
Unica esente, la provincia autonoma di Trento: qui non ci sono cantieri fermi né progetti in attesa di finanziamento. In totale, per completarle, serviranno altri 2,2 miliardi di euro. Soldi che si aggiungono al miliardo e 100 milioni già spesi…
Dietro a tutto questo ci sono le regioni, le province, i comuni. Ma anche le università, le aziende sanitarie, i consorzi, le comunità montane. Tutte accomunate dal fatto di aver avviato un cantiere senza essere riuscite a portarlo a termine. Le responsabilità maggiori, in termini di risorse necessarie al completamento delle opere, sono in campo al Ministero. Al quale mancano 710 milioni di euro per chiudere i cantieri e sfoltire l’elenco delle incompiute…
Da notare che il primato del Veneto è dovuto ad un singolo progetto da 461 milioni di euro. Si tratta dell’idrovia che dovrà collegare Padova a Venezia, un’opera della quale si discute dagli anni ’60 e che si è appena cominciato a realizzare. Come spiega l’Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po, è già stato realizzato il 10%. Di acqua sotto i ponti perché quest’opera venga eliminata dall’elenco delle incompiute, insomma, dovrà passarne ancora tanta.
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