Dopo giorni di incontri e valutazioni Ignazio Marino ha ritirato le dimissioni: «Sono pronto a confrontarmi con la maggioranza» ha spiegato lasciando il Campidoglio. «Voglio una discussione aperta e trasparente in aula».
Sette dei dodici membri della giunta hanno già annunciato le dimissioni, ma è in Consiglio che si gioca la vera partita dove il Pd cerca i numeri per fare cadere il sindaco.
LE DIMISSIONI IN GIUNTA
Il ritiro della dimissioni ha accentuato la spaccatura tra il sindaco e il Pd che in questi giorni gli aveva chiesto di lasciare. E gli effetti sono visti immediatamente. La giunta ha subito perso 7 dei suoi 12 componenti: si sono già dimessi l’assessore ai Lavori pubblici e coordinatore per il Giubileo, Maurizio Pucci, l’assessore alla Cultura, Giovanna Marinelli e l’assessore al Turismo Luigina di Liegro oltre ad Alfonso Sabella (Legalità ) che le aveva annunciate dopo il vicesindaco Marco Causi e gli assessori Stefano Esposito e Marco Rossi Doria.
COSA SUCCEDE ORA
Per staccare la spina al governo servono le dimissioni contestuali di 25 consiglieri comunali. Nelle fila del Pd ce ne sono 19. Secondo quanto si apprende a loro si unirebbero quattro dell’opposizione e due della maggioranza. In particolare Daniele Parrucci di Centro democratico e Svetlana Celli della Lista civica Marino, entrambi in maggioranza. Per l’opposizione a dimettersi potrebbero essere Alfio Marchini e Alessandro Onorato della Lista Marchini, Mino Dinoi del gruppo misto e Roberto Cantiani del Pdl. Le dimissioni contestuali dei consiglieri saranno presentate in serata o al massimo domani.
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