Di Alberto Bellotto
Dagli Stati Uniti alla Siria passando per Kossovo e Malesia.
È il percorso di un traffico di dati che ha coinvolto dati sensibili dei miliari americani e l'Isis. Un hacker di origine kosovara è stato arrestato dalla polizia malese con l'accusa di aver rubato informazioni personali dei militari americani per venderle poi ai tagliagole dell'Isis in Siria.
La polizia locale ha spiegato che l'hacker, Ardit Ferizi, si trovava in Malesia con un visto da studente dal 2014 e che nei prossimi giorni verrà stradato negli Usa: "Una nostra prima indagine ha evidenziato come il sospetto fosse in contatto con il leader dell'Isis in Siria per tracciare alcuni server contenenti informazioni e dettagli dei militari statunitensi e malesi".
Secondo Washington, Ferizi, che usava il nome in codice Th3Dir3ctorY, ha violato i server di una società informatica americana rubando i codici identificativi di oltre 1.351 militari e dipendenti federali. Molto probabilmente Ferizi non ha agito da solo, anzi si ritiene che il 20enne sia il leader del gruppo hacker denominato Kosova Hacker's Security. Il furto di dati sarebbe avvenuto tra giugno e agosto di quest'anno e il passaggio ai miliziani islamici sarebbe già stato confermato da un membro del gruppo attraverso un tweet: "News: militari e governativi Usa hackerati dal Reparto Hacker dello Stato islamico".
"È la prima volta che succede una cosa del genere. Cercheremo di capire le responsabilità di Farizi e il suo ruolo all'interno dello Stato Islamico" si è limitato a dire John P.Carlin, assistente procuratore alla Sicurezza Nazionale.
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