“Io, che ero nel Consiglio di transizione libico, dico: l’Occidente guardi alle cause delle migrazioni . NATO e petromonarchie hanno ucciso il Medio Oriente sulla base di menzogne”
PREMESSA
Di seguito è pubblicata l'intervista fatta dalla radio irlandese LMFM all'ex ministra libica Fatima Hamrush.La Hamrush, dottoressa specializzata in Oculistica, per diversi anni ha studiato e vissuto Irlanda, tornando in Libia dopo la guerra e la caduta di Gheddafi e nel novembre del 2011 è è diventata membro del primo governo di transizione come ministro della Salute. L'anno successivo è tornata in Irlanda per via delle minacce di morte da parte degli integralisti, e nel paese nordeuropeo ha pubblicato diversi articoli sulla tragica situazione in cui ormai è caduta la Libia, concentrandosi in particolare sulla corruzione dominante.L'intervista che segue è stata tradotta in italiano dalla giornalista Marinella Correggia per il sito web "SibiaLiria", e la versione originale è consultabile a questo indirizzo(http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=3042).
Salvatore Santoru
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TRASCRIZIONE DELL' INTERVISTA
D. Che cosa ha suscitato la foto del bambino curdo annegato in Turchia?
FATIMA. Finora tutti cercavano di stornare lo sguardo dalla realtà. Ci sono stati tanti bambini morti. Questo è stato fotografato. E’ la punta dell’iceberg. Non è la prima e nemmeno l’ultima. Ho confrontato questa situazione con l’Olocausto. L’unica cosa che manca sono le camere a gas. In Medio Oriente c’è una massa di persone che scappano dalle loro case per paura di essere uccise, le donne per non essere schiavizzate dal cosiddetto Isis. Il fatto che accettino di rischiare di morire alle frontiera o in mare dice chiaramente quanto sia disperata la loro situazione. Vede, il Medio Oriente è in un momento terribile. All’inizio eravamo tutti contenti di queste “primavere arabe”, e speravamo nel meglio. Ero anche io fra chi voleva il cambio ma ora credo che sia andata malissimo, e non parlo di teorie cospirazioniste, ma di fatti provati. Si sta distruggendo il Medio oriente, per creare una nuova mappa.
D. E chi è dietro questo?
FATIMA. Se il Medio Oriente non fosse ricco, tutto questo non succederebbe! Ci sono molti e potenti interessi.
D. Interessi da fuori?
Sì. E’ provato ormai da molte cose. Pensiamo alla Libia, il paese che conosco meglio, il mio paese. Quando iniziammo la primavera araba, volevamo un futuro migliore. Ma in seguito, da ministro rimasi scioccata dal numero di compagnie straniere che bussavano alla porta perché volevano concludere affari, quando il paese non poteva. Non solo: i servizi segreti stranieri in Libia, sono diventati più presenti e forti dei nostri. Infine, i gruppi estremisti, al Qaeda, gli antenati dell’Isis, erano fiorenti in Libia. Una parte della popolazione aveva all’inizio simpatizzato con loro perché Gheddafi li aveva messi in prigione. Ora vediamo bene che aveva ragione, ma allora non lo sapevamo. Quando lui andò in TV all’inizio della crisi e disse: “Sarete governati da al Qaeda, governerà il paese, schiavizzerà le donne”, i libici ridevano, “ma che sta dicendo? inventa”. Adesso vediamo che aveva ragione. Intere città libiche sono cadute completamente nelle mani del cosiddetto Isis.
D. L’Isis vuole creare il califfato in Medioriente; la Siria è stata il trampolino. Come mai gli interessi occidentali alla fine li hanno appoggiati, quando quelli dicono di voler distruggere l’Occidente, fanno attacchi, propongono distruzioni?
FATIMA. Devo precisare. Non accuso gli occidentali, vivo qui da 20 anni e il popolo è ok, parlo di certi politici…
D. Robert Fisk parla appunto di disconnessione fra la classe dirigente e le popolazioni…
Sì, lo rispetto e quel che dice riflette davvero quel che avviene in Medio Oriente. Non tutti i politici sono cattivi. Ma molti ritengono che per l’interesse superiore del loro paese si può fare qualunque cosa. Non è giusto. E finalmente questo bambino ha toccato tutti noi.
D. Davanti a questa fuga in massa di persone che cercano di evitare la morte, l’Europa dovrebbe accoglierne di più?
Queste persone vorrebbero rimanere a casa loro. Vorrebbero la pace. E come mai i paesi arabi del Golfo non li accolgono come rifugiati, visto che sono arabi? Anzi, quando vanno là sono trattati male. Quindi vengono in Europa, ma vogliono tornare indietro se arriva la pace. Ringrazio la Germania per quel che ha fatto. Ma voglio tornare a quello che queste persone vogliono. Io stessa vorrei tornare in Libia e aiutare il mio paese, ma c’è una sentenza di morte su di me da parte dei jihadisti: mi hanno accusata di essere contro la religione, perché ero contro di loro. Così vanno le cose in quei luoghi. Insomma, chi scappa vorrebbe poter tornare a casa!
Allora che cosa deve fare l’Occidente? Deve guardare alle cause di queste situazioni. Perché è successo? Parliamo ad esempio della Libia. Mi ha molto colpita il fatto di sentire che tutta la discussione a livello europeo è su “come distribuirsi i profughi”. E invece nessuno si sofferma sulle cause, sul perché. Come esempio. Torno sempre alla Libia perché è il caso che conosco bene. Le frontiere libiche sono completamente aperte, perché c’è molta corruzione oggi, e confusione, è il caos totale. Ma le frontiere da dove queste persone arrivano, sono frontiere sorvegliate, presidiate, no? Terra, aereo, mare. Quelli che arrivano da quei paesi, per esempio in aereo dalla Turchia, sono già stati controllati, alla partenza. E così quando partono da paesi africani. Vuol dire è là la radice del problema. C’è una rete mafiosa che manda queste persone, promette loro una vita migliore, sapendo che qualcuno in Libia li tratterà come schiavi, mettendoli su barconi che affondano… Chi manda queste persone? Chi fa loro promesse? Perché queste persone arrivano in aereo in Libia dove non ci sono controlli? I governi potrebbero collegarsi!
D. Dunque i trafficanti… Certo lei dice che le persone vogliono stare nei loro paesi ma non possono, c’è l’Isis. La mia domanda è: dove sono gli Usa e le “forze alleate” che andarono in Afghanistan e Iraq?
E’ molto facile trovare su internet il video nel quale la stessa Hillary Clinton ha ammesso, al Congresso: “we created them”; li abbiamo creati noi. Nella lotta fra Usa e Unione sovietica, gli Usa crearono al Qaeda, e l’Isis è il figlio di al Qaeda, a un più profondo livello di atrocità. Quel che fanno, lei pensa che serva ai musulmani? Ma no, i musulmani sgozzati, catturati, trattati come schiavi solo le loro prime vittime dirette, e quelle indirette sono i musulmani e gli arabi che scappano.
D. Allora le forze statunitensi e alleate che hanno già creato così tante tragedie storicamente in questo mondo, lei pensa che loro possano combattere e sconfiggere l’Isis?
No, non sono d’accordo. Guardi a tutti i paesi nei quali sono andati, che destino: Iraq, non c’è più l’Iraq adesso!
D. E allora? Lasciamo l’Isis libero di creare il califfato?
Penso che i servizi segreti sappiano come fare. La persona accusata di ucciso l’ambasciatore Chris Stevens in Libia, una forza speciale degli Usa è arrivata, lo ha preso e l’ha portato negli Usa. Se vogliono prendere i responsabili, possono farlo così, senza…
D. …Senza andare con bombe e uccidere innocenti…
A proposito di bombardamenti… ricorda quando attaccarono la Libia nel 2011, accusando le forze di Gheddafi di stupri, di aggregare mercenari ecc.? Nessuna di queste accuse avanzate a livello di Nazioni unite per giustificare ha avuto riscontri. Niente stupri di massa, niente mercenari portati in Libia (c’erano corpi speciali a guardia di Gheddafi); e anche la terza scusa secondo la quale le forze di Gheddafi stavano per arrivare a sterminare l’est del paese, si è rivelata falsa. Dunque dopo quest’esperienza, i popoli non vogliono più interventi da parte di qualunque comunità internazionale. Vogliamo che quei paesi che ci mandano terroristi siano fermati. Possiamo fare da noi. Quando ci buttano questi terroristi nel paese, e non possiamo controllarli, ecco che noi diventiamo una piscina dove nuotano, una terra di nessuno per questi terroristi!
D. Quindi quelli che si radicalizzano e vogliono partire per il Medio Oriente, dovrebbero essere fermati?
Certo! Si sa chi chi sono. Le dico questo. Il sindaco di Tripoli, la mia capitale, è irlandese, perché ha vissuto qui e ha ottenuto la cittadinanza irlandese, oltre a quella libica. Poi è arrivato in Libia per fare la “rivoluzione”, e si è rivelato essere un estremista, non dirò terrorista, ha aiutato a mandare armi e combattenti in Siria. Ha anche formato una brigata in Siria. E poi, è diventato sindaco di Tripoli! Non lo è più…Comunque l’Irlanda sa di lui!
D. In ogni caso, certo dobbiamo aiutare chi si ammassa alle nostre frontiere, anche se vogliono tornare a casa.
Certo, occorre aiutarli. Ci sono due tipi di migranti. Quelli che scappano dall’orrore, e quelli che vogliono una vita migliore, come gli africani. E dall’altra parte ci sono i terroristi che arrivano qui. L’intelligence sa bene come separarli.
Traduzione di Marinella Correggia
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