Premessa
Di Salvatore Santoru
http://informazioneconsapevole.blogspot.it/
La depressione è uno dei più grandi problemi della società contemporanea, tanto che si stima che nella sola Italia la percentuale di individui affetti da tale disagio siano circa il 15%(1).
Su questa problematica e sulle sue possibili cause e soluzioni, si sono avute una miriade di ipotesi di stampo filosofico,psicologico,medico e sociologico che a volte si scontrano anche tra di loro, a seconda dell'orientamento ideologico di questa o quell'altra corrente.
D'altro canto, più o meno tutte queste teorie sembrano condividere con il fatto che la depressione è il sintomo di qualcosa che non va, che sia nella mente o nelle relazioni individuali o che sia in determinanti tipi di società e così via.
Oltre a queste spiegazioni e alla loro indubbia validità nei loro ambiti, ne esiste anche un'altra che si potrebbe definire legata alla spiritualità , o a ciò che si intende per essa.
Tale spiegazione, a cui anche la psicologia contemporanea in buona parte si rifà , considera la causa sostanziale della depressione e di altri disagi inerente alla "separazione" e all'allontanamento, dovuto a svariate caus di sé stessi dal proprio "centro vitale e spirituale" (Sè interiore), così come dalla "separazione" con il Tutto.
Questa spiegazione e le teorie che si rifanno ad essa sono alquanto interessanti e per molti aspetti riescono a dare una visione della depressione e dei disagi affini per certi versi più comprensibile, da prendere in considerazione e magari integrare con le teorie e le spiegazioni "tradizionali" di essa.
Nel video proposto in alto, Marco Canestrari (http://www.marcocanestrari.com/) espone, da un punto di vista spirituale, alcuni consigli che risultano molto interessanti sulle cause e le soluzioni della depressione.
NOTE:
(1)http://www.guidapsicologia.it/008_la-depressione-il-male-oscuro.html
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Descrizione video
FONTE: http://www.marcocanestrari.com/2015/10/come-uscire-dalla-depressione.html
Come si cura la depressione? Con i farmaci e le organizzazioni della mente? Con i metodi che propone la società ? La società ci vuole allineati, integrati, equilibrati, anestetizzati. Ci insegnano sin da piccoli a comprimere il nostro essere in un recinto, un corpo, un ruolo, un concetto. La società è figlia della mente e per la mente che governa l’illusione tu sei sempre qualcosa: una madre, un marito, un medico, un cittadino, un insieme di ricordi. A qualsiasi livello di consapevolezza, il pensiero alla domanda “chi siamo?” ci da sempre la stessa risposta: qualcosa.
Ma tu non devi credergli per forza. Qualsiasi cosa che abbia una definizione, dei limiti, una descrizione, una connotazione, è necessariamente un’idea, un concetto. Il dolore che senti è proprio questo credersi “qualcosa” di separato, questo volersi attaccare a quelle idee fisse che dicono: “esiste un personaggio che si chiama Gianpaolo e che oggi soffre perché…” che dicono che sei un concetto. E per quale valido ed intelligente scopo dovresti credere di essere qualcosa anzi che niente? Niente di chiuso e limitato.
La depressione è solo la naturale condizione emotiva di un essere che si crede separato dal tutto, separato dal suo cuore. Non c’è modo di curarla all’interno della separazione, solo di accomodarla un poco, di fuggirla, di arginarla. Se davvero vuoi la soluzione, l'idea che esiste un te sofferente, che esiste un concetto, che esiste la mente, va trascesa, va aperta la porta, va inclusa la verità . E tu questo già lo sai dentro di te, lo sai quando danzi e senti che il tuo corpo è più esteso di quello che pensavi, quando mediti e vedi che la tua mente è più estesa di quello che pensavi, quando vivi in pace e vedi che tu sei più esteso di ogni possibile pensiero di estensione. Non può esistere uscita da un luogo in cui non ti trovi. Abbandona le idee fisse che ascolti nella mente e libera te stesso in quello che sei. Sei meraviglioso.
Ma tu non devi credergli per forza. Qualsiasi cosa che abbia una definizione, dei limiti, una descrizione, una connotazione, è necessariamente un’idea, un concetto. Il dolore che senti è proprio questo credersi “qualcosa” di separato, questo volersi attaccare a quelle idee fisse che dicono: “esiste un personaggio che si chiama Gianpaolo e che oggi soffre perché…” che dicono che sei un concetto. E per quale valido ed intelligente scopo dovresti credere di essere qualcosa anzi che niente? Niente di chiuso e limitato.
La depressione è solo la naturale condizione emotiva di un essere che si crede separato dal tutto, separato dal suo cuore. Non c’è modo di curarla all’interno della separazione, solo di accomodarla un poco, di fuggirla, di arginarla. Se davvero vuoi la soluzione, l'idea che esiste un te sofferente, che esiste un concetto, che esiste la mente, va trascesa, va aperta la porta, va inclusa la verità . E tu questo già lo sai dentro di te, lo sai quando danzi e senti che il tuo corpo è più esteso di quello che pensavi, quando mediti e vedi che la tua mente è più estesa di quello che pensavi, quando vivi in pace e vedi che tu sei più esteso di ogni possibile pensiero di estensione. Non può esistere uscita da un luogo in cui non ti trovi. Abbandona le idee fisse che ascolti nella mente e libera te stesso in quello che sei. Sei meraviglioso.
TESTO DI GIANPAOLO MARCUCCI
MONTAGGIO E RIPRESE DI FAUNO LAMI
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