I media nazionali non ne parlano ancora, mentre sul sito della Bbc è la prima notizia: si parla di una copia della lettera di dimissioni di Monsignor Charamsa inviata a Papa Francesco rilasciata proprio alla BBC e scritta lo stesso giorno dell'annuncio....
Di Marta Moriconi
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Monsignor Charamsa, che presso la Congregazione per la Dottrina della fede ha ricoperto un ruolo importante, ha prima criticato quella che ha definito l'ipocrisia del Vaticano nel vietare preti gay, e poi ha rappresentato un clero pieno di omosessuali. E Papa Francesco? Non ha ancora risposto.
Ma il 43enne insiste: invita "tutti i cardinali gay, vescovi gay e preti gay ad avere il coraggio di abbandonare questa Chiesa insensibile, ingiusto e brutale". Dice che non può più sopportare "l'odio omofobico della Chiesa, l'esclusione, l'emarginazione e la stigmatizzazione delle persone come me", in cui "i diritti umani sono negati dalla Chiesa".
Ma c'è anche strategia nella lettera. Il prete continua a ringraziare Papa Francesco - che pensa abbia un atteggiamento più indulgente rispetto ad alcuni dei suoi predecessori - per alcune delle sue parole e dei gesti nei confronti delle persone omosessuali.
Krzysztof Charamsa spiega poi che le parole del pontefice saranno utili quando tutte le dichiarazioni della Santa Sede che sono offensive e violente contro gli omosessuali verranno ritirate.
E non manca un'esortazione alla Chiesa perché annulli una decisione presa del suo predecessore, il Papa emerito Benedetto XVI, che firmò un documento nel 2005 che proibisce agli uomini con tendenze omosessuali profondamente radicate il sacerdozio.
E poi l'endorsement agli LGBT cattolici che "hanno diritto alla vita familiare, anche se la Chiesa non vuole benedirla".
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