Non ha nulla a che fare con il cabaret: arriva dalla Gran Bretagna una delle novità in fatto di fitness. Si tratta delle lezioni di risate, ovvero un corso in cui gli esercizi coinvolgono la muscolatura facciale anziché quella del corpo. La novità sta prendendo piede in tutto il Paese e muove timidi passi anche in Italia, sotto forma di “Yoga della risata”. La difficoltà maggiore sta nello scetticismo delle palestre, che non riescono a confrontarsi in maniera oggettiva con una disciplina così innovativa.
Nata in India nel 1995, la terapia del riso insegna a coordinare respirazione e risate per trarre il maggior beneficio possibile. Tra le prime a puntare su veri e propri corsi di risate c’è stata una terapista londinese, che dopo la morte di un genitore ha chiesto l’aiuto di un gruppo di sostegno. Lì ha riscoperto l’importanza delle risate e le è venuta l’idea di dedicarsi ad esse come cura per il corpo e non solo per lo spirito.
Le persone hanno cominciato ad incontrarsi con il solo scopo di ridere per un’ora: è noto infatti che questo equivale ad almeno mezz’ora di ginnastica. I muscoli dello stomaco rimangono in flessione e svolgono un lavoro quasi pari a quello aerobico. La fatica tuttavia ha un impatto minore, senza contare il divertimento che comporta questo tipo di esercizio. Il beneficio coinvolge anche lo spirito: ridere porta via lo stress, rilassa i muscoli e questo porta giovamento tanto alla pelle quanto all’organismo. Non a caso aziende prestigiose come la Ernst&Young hanno cominciato ad offrire corsi di questo tipo ai propri dipendenti.
I bambini ridono circa 400 volte al giorno, ma il numero scende a 15 quando si parla degli adulti. Se la preoccupazione è quella di non trovare motivazioni per ridere spontaneamente durante l’ora di lezione, niente paura: basterà cominciare con una risata finta, visto che per il corpo non fa differenza. Inoltre la risata è contagiosa e il fatto di trovarsi nella stessa stanza di altri individui intenti nella stessa attività non potrà che rendere tutto più semplice.
(FOTO:http://www.greenme.it)
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