Di Nicoletta Moncalero
Aspre, succose o farinose, in genere il gusto a proposito delle mele si ferma qui. Eppure se vogliamo un riferimento più preciso alla salute non è così semplice: la mela al giorno non è una mela qualunque.
Davanti a una bella bancarella di frutta, non si dovrebbe scegliere a caso. In generale e in particolare proprio con le mele. Perché ci sono almeno dieci motivi che fanno la differenza. Intanto è meglio puntare sul bio per avere tra le mani tutti i preziosi nutrienti che una mela contiene e nulla di più, nulla che possa fermarsi sulla buccia.
Perché è proprio dalla buccia che bisogna cominciare. Per restare giovani, grazie alle proprietà antirughe della mela gialla, per difenderci, grazie alla vitamina C (meglio la mela verde) o per dimagrire (dicono che l’ideale sia la mela rossa). Scorrendo le pagine scritte da
Keda Black in “Una mela giorno” (Guido Tommasi Editore) abbiamo trovato consigli utili per scegliere e mangiare al meglio quello che la mela offre.
Sceglila bio
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La mela contiene pectina e nutrienti essenziali. Non deve essere trattata con pesticidi, quindi va scelta bio o coltivata secondo le regole dell’agricoltura responsabile, il più possibile vicino a noi e ben pulita. Tanto più che la buccia contiene una porzione importante di vitamine (in particolare la C e la A), antiossidanti, fibre e oligoalimenti.
Il momento e il posto giusto
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Le mele si raccolgono tra luglio e fine novembre. Poi si conservano più o meno bene secondo la varietà. Più la polpa è aspra e compatta, meglio si conserva la mela. Per la conservazione l’ideale è una temperatura fresca: quindi in cantina, in cassette senza accatastarle o all’aperto, coperte da un telo. In ogni modo vanno tenute lontano dalle celle frigorifere.
Anche se vecchie, molto buone
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Quando diventa vecchia, una mela si raggrinzisce, ma diventa ancora più buona. Il contenuto di zuccheri aumenta, la polpa diviene più densa e una volta sbucciata può essere ancora migliore rispetto al momento della raccolta.
La mela del ritorno a scuola
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Si chiama Elstar ed è la mela che matura presto, a partire dalla fine di agosto, la si trova fino a fine ottobre. È di calibro medio, rossa sul fondo giallo. Tende a disfarsi rapidamente in cottura. Non è molto aspra, quindi è meglio evitare di utilizzarla in dessert troppo ricchi, cremosi e burrosi. La polpa è bianca e succosa, zuccherina e croccante. Da sgranocchiare.
La più amata dagli italiani
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È la golden delicious. Comincia a maturare a settembre-ottobre. Poi la si trova ancora fino a luglio. Non troppo grossa, la si riconosce per il suo giallo dorato, se ha qualche sfumatura rossa è un buon segno: sarà molto saporita. Sceglietela piccola e compatta, di un colore più dorato che pallido o verdastro. Tiene bene in cottura, ma visto il sapore neutro va aromatizzata con vaniglia, caramello o cannella.
La mela degli anni 20
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È la sorella minore della Gala, la Royal Gala arriva alla fine del mese di agosto ed è disponibile per parecchi mesi. Piccola mela a striatura rosse su fondo giallo deve avere colori ben accesi, altrimenti rischia di non essere buona. È croccante ma non tiene molto la cottura. La polpa è color crema, croccante e zuccherina è da sgranocchiare.
La mela della nonna
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Secondo la storia la Granny dovrebbe essere il frutto del caso e degli sforzi orticoli di una nonna australiana, Mary Smith. Si raccoglie a partire da fine ottobre, prima della maturazione, così resta bella verde. La buccia è spessa, ma la polpa è succosa, soda e molto aspra. Si presta bene alla cottura, le si possono abbinare senza problemi paste molto burrose e ricche. La Granny è pratica anche a crudo, tagliata a cubetti in insalata.
La renetta del Canada
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Malgrado il nome, è una mela di origine europea. È una cugina della renetta bianca, più profumata ma difficile da trovare. La maturazione è prevista per la metà di ottobre, poi si conserva molto bene. Il suo aspetto è riconoscibile, buccia spessa e scura color cachi, forma abbastanza globulosa, appiattita, talvolta deforme. È perfetta in abbinamento con i salato per il suo gusto “boscoso”.
Come abbinarla col salato
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Nel salato, cotta è perfetta con il maiale e con gli affettati. Da provare nelle torte salate: grattugiata e mescolata con cura ad un formaggio un po’ acido di capra o di pecora. Oppure con le verdure, in pentola al dente insieme al cavolo o alle ape, i ravanelli e le carote.
Come portarla in tavola così com’è
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La mela nel salato, cruda, funziona a meraviglia con i gambi di sedano in insalata o come condimento. La Granny è ottima come condimento per i pesci cotti in modo semplice come il merluzzo, il pesce spada.grattugiata insieme alle carote, oppure con il cavolo, con l’insalata belga o altre insalate invernali come la scarola, la riccia e formaggi tipo il gorgonzola.
Anche se biologiche,le varieta' indicate sono quasi tutte ibridi e neppure italiane.
RispondiEliminaSe si fa una ricerca sull'archeologia arborea si scoprira' che solo in Italia,fino a pochi decenni fa,c'erano qualcosa come 300 varieta' di mele selezionate nei secoli
da veri contadini ed ogni zona aveva le sue varieta' specifiche,non crescevano,come
molti pensano solo in Alto Adige e non necessitavano di bollini.
Grazie per il commento e per queste informazioni interessanti.
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