La climatoterapia si pratica soggiornando in stazioni climatiche, cioè in località il cui clima è capace di favorire la risoluzione di stati morbosi, abbreviare i tempi della convalescenza od anche soltanto migliorare le condizioni generali di un soggetto stanco ed esaurito. Una stazione climatica, oltre a presentare caratteristiche ambientali favorevoli e salubri, richiede particolari attrezzature alberghiere ed ospedaliere ed opportuna organizzazione dei servizi igienici pubblici.
La climatoterapia si avvale delle seguenti tecniche: cura di riposo, cura d’aria, elioterapia, praticabili in tutte le stazioni climatiche; bagno di mare, ovviamente limitato alle stazioni climatiche marine.
La cura di riposo
E la prima ad attuarsi con l’arrivo in una stazione climatica. Alcuni giorni di riposo assoluto sono necessari per permettere più rapida acclimazione al malato e concedere tempo al medico per precisarne le condizioni fisiche, cosí da poter prescrivere, in associazione alla climatoterapia, le cure farmacologiche ed eventualmente fisiche piú opportune. La durata della cura di riposo si deve prolungare nei pazienti debilitati, affetti da tubercolosi polmonare od ex-trapolmonare, da gravi vasculopatie.
La cura d’aria
Anche questa cura inizia con l’arrivo alla stazione climatica, come si respira aria piú pura, e si completerà poi, non appena superato il periodo di acclimazione, col bagno d’aria od esposizione all’aria di tutta la superficie corporea.
Sia in montagna che al mare il bagno d’aria rappresenta una elioterapia attenuata ed induce ben presto un senso di euforia. La durata del bagno d’aria è molto varia: al mare nei mesi estivi è progressivamente aumentata sino a parecchie ore. In caso di bagno di aria fredda la durata è di pochi minuti e richiede l’associazione di esercizi fisici; inoltre, deve essere tempestivamente interrotto alla comparsa di brividi.
Bagno di mare
I benefici effetti del bagno di mare sono legati a tre coefficienti: crenoterapico, idroterapico e cinesiterapico. Il coefficiente crenoterapico è in dipendenza della composizione dell’acqua marina, il cui carattere fondamentale è la salinità, a sua volta legata all’elevato contenuto di cloruro di sodio.
Altri fattori che rientrano nel coefficiente crenoterapico sono: profondità e natura del fondo mariti, colore e chiarezza delle acque, loro contenuto in microrganismi ed irradiazioni. Il coefficiente idroterapico dipende dalla temperatura dell’acqua che presenta variazioni diurne, stagionali ed annuali con curve assai irregolari. Vi è concordanza fra i diversi autori nel ritenere che il bagno di mare non deve essere preso con temperatura dell’acqua inferiore ai 15 °C.
Il coefficiente cinesiterapico è dato dal massaggio esercitato sulla cute dal moto ondoso ed in modo prevalente dalla ginnastica del nuoto. I fenomeni reattivi, soprattutto vasomotori, che seguono l’immersione in acqua di mare, sono direttamente proporzionali alla differenza di temperatura tra il corpo del bagnante e la temperatura dell’acqua. La durata ottimale del bagno di mare è di 20 minuti per gli adulti e di 10 minuti nei bambini, preferibilmente una sola volta al giorno. Le ore migliori per il bagno sono quelle comprese tra le 10 e le 14.
È comunemente noto come i bagni di mare non vanno presi subito dopo i pasti e non sono consigliabili nel periodo mestruale. La comparsa di cefalea, di irritabilità generale, di sonno pesante ed agitato è indice di intolleranza al bagno di mare. Il bagno di mare è indicato nel linfatismo, nel rachitismo, nella tubercolosi cutanea e linfoghiandolare periferica, nell’obesità. Controindicato invece nelle cardiopatie, nell’ipertensione, nei soggetti debilitati e distonici.
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione