Di Mattia Manoni
Questa tipologia caratteriale mostra più chiaramente rispetto le altre la correlazione inevitabile tra assetto psichico e struttura somatica.
Raramente si trova il carattere orale nella sua forma pura, ma tendenze orali nevrotiche sono spesso riscontrabili in ambito terapeutico. Un soggetto ha questa forma caratteriale quando sono rintracciabili tratti tipici del periodo orale; nonché scarso senso di indipendenza, profondo bisogno di essere sostenuti e incapacità ad un’azione aggressiva prolungata (Lowen A., 1975).
Queste tendenze possono essere mascherate attraverso la loro manifestazione opposta:indipendenza esagerata (che però non regge nei casi di alto stress) e ricerca del calore altrui mascherato dalla credenza di essere il soggetto accudente e non invece quello accudito; infatti il tema centrale del suo sistema di significati ruota attorno al binomio bisogno/indipendenza.
Nella storia di questo tipo di paziente è presente una deprivazione affettiva che lo costringe a reprimere il bisogno di vicinanza, non a caso colui che mostra questo carattere si comporta come colui che, convinto di essere stato defraudato, chiede al mondo di essere risarcito. Il mondo ha il dovere di mantenerlo, questa affermazione si traduce in un intimo senso di privazione (Lowen A., 1985).
Data la zona nella quale è presente la fissazione il linguaggio è fluente e le parole scelte con proprietà ; il desiderio e il piacere derivante dall’utilizzo della parola è un tratto tipico di questo carattere che infatti lo utilizza per mettersi al centro della scena (luogo in cui si trova ampiamente a proprio agio) per parlare di sé mettendosi in luce favorevole. Il suo è un eloquio fluido e razionale eccezione fatta per l’immagine presuntuosa che offre di sé. L’esibizionismo orale differisce da quello fallico-narcisistico poiché quest’ultimo lo utilizza con significato genitale, mentre per il primo è un modo per ottenere attenzione e amore (Lowen A., 1985). La capacità verbale è quindi notevolmente sviluppata anche se poi non si riscontra in chiare realizzazioni pratiche.
Il gonfiarsi dell’Io derivante da una sopravvalutazione di sé è sempre in rapporto alla depressione che ne consegue. Il suo è un narcisismo infantile, difatti nei momenti depressivi i sentimenti avvertiti sono relativi alla propria inadeguatezza.
Le parole “ti amo” devono essere interpretate come “voglio che tu mi ami” perché, data la fissazione pregenitale il suo non è un atteggiamento adulto, bensì una richiesta di amore incondizionato, il partner è colui che fornisce soddisfazione.
Il bisogno di consenso è così grande che la sua corazza è decisamente lontana da quella del carattere rigido, la sua dipendenza gli da un’estrema sensibilità all’ambiente, che, in condizioni favorevoli gli dà la possibilità di “fiorire”, allo stesso tempo condizioni sfavorevoli lo fanno reagire con estrema irritabilità (Lowen A., 1983).
“Un carattere orale si sviluppa quando il desiderio della madre è stato represso prima che i bisogni orali siano soddisfatti” (Lowen A., 1985).
Ma il suo Io ha rinunciato alla richiesta di altre soddisfazioni dato che la nosografia di questo soggetto è caratterizzata da uno sviluppo precoce.
“L’energia atta a colmare l’organismo è a disposizione nell’ambiente, ma lui è incapace di appropriarsene” (Lowen A., 1985), ma la paura del rifiuto è troppo forte. L’aggressività è debole, la collera non è facilmente provocabile. In questo tipo di struttura il corpo poggia sui talloni, le spalle sono indietro e il bacino è spostato in avanti. Le gambe non essendo abbastanza forti non riescono a sorreggere totalmente il peso del corpo che è quindi sorretto dalla spina dorsale che non è dunque disponibile per l’azione aggressiva. La mancanza di energia è dovuta anche al fatto che presenta bassa pressione sanguigna (Lowen A., 1985). Le estremità del corpo sono spinte all’indietro formando angoli ottusi esprimendo così la sua paura infantile del mondo.
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