Di Riccardo Molinari
Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, hainaugurato un centro di addestramento militare nella base di Krtsanisi, Georgia, a circa 20 chilometri da Tbilisi. Da parte della NATO questa scelta operazionale e logistica viene vista come il più alto contributo che la Georgia possa apportare alla sicurezza regionale e internazionale:; almeno questo è quanto ha dichiarato Stoltenberg durante la cerimonia, a cui era presente anche il Presidente Gueorgui Margvelashvili. Proprio il Presidente ha affermato che è stato fatto un importante passo avanti verso una sempre più stretta collaborazione tra Georgia e NATO.
Nuove tensioni con la Russia
Questa affermazione non deve stupire: la Georgia spera infatti che entro luglio del prossimo anno la NATO approvi un piano d’azione per il suo ingresso nell’Alleanza. Il Segretario generale Stoltenberg ha sottolineato come Tbilisi abbia “tutti i mezzi necessari per fare dei progressi in vista di un’adesione”, per la quale resta tuttavia “ancora del lavoro da fare”.
Ma non bisogna dimenticare che la Georgia rimane una ex repubblica sovietica: per questo motivo l’avvicinamento alla NATO costituisce chiaramente un’iniziativa criticata fortemente da Mosca, che l’ha definita “una provocazione che mette a rischio i rapporti tra la Russia e la NATO”. Non ha dunque tardato a farsi sentire, infatti, la risposta del Ministro degli Affari Esteri russo Sergei Lavrov, che ha definito quanto accaduto “un importante fattore di destabilizzazione per la regione e la continuazione della politica provocatrice dell’Alleanza, che vuole ampliare la sua influenza geopolitica”.
Allarmismo eccessivo sulla Georgia?
Questa notizia scalda dunque l’opinione pubblica in Georgia e in Russia, ma siu è davvero di fronte a sviluppi allarmanti? Alla fine dei conti non è la prima volta che la Georgia collabora con la NATO assieme alla Russia e l’idea della costruzione del suddetto campo di addestramento risale a più di un anno fa ed includeva anche la formazione di reparti russi specializzati nella guerriglia di montagna. È infatti doveroso chiarire che la struttura non è una base, ma un campo d’addestramento.
Quello che però fa presupporre una certa volontà di sfida è la scelta della location da parte georgiana: Krtsanisi è infatti per i russi il simbolo della sottomissione della Georgia all’impero russo e la scelta è chiaramente provocatoria. Il quadro rimane comunque molto offuscato e solo gli avvenimenti futuri potranno diradare la nebbia e far luce su questi controversi territori.
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