Viktor Schauberger era un genio le cui idee erano molto più avanti del suo tempo. Ha lavorato come “Capo forestale” nelle Alpi austriache dove trasse inspirazione per le sue straordinarie intuizioni sulla natura dell’acqua e come può essere gestita per farci rimanere in buona salute con l’osservazione sugli effetti incredibili dei vortici dell’acqua apprendendo come sfruttare l’energia pulita abbondante e come generare un fulmine da un getto d’acqua nebulizzata. Schauberger profetizzò la crisi ambientale che stiamo vedendo oggi, prevedendo che se non cominciamo ad amare piuttosto che sfruttare il nostro mondo, noi sicuramente ci distruggeremo. Ha dimostrato come ladeforestazione potrebbe esaurire il mondo delle acque, provocando deserti e caos climatico.
Alla domanda sulla nostra tecnologia, “In quale altro modo potrebbe essere fatta?” La sua risposta fu “Esattamente l’opposto di quel che si è fatto oggi!”
Il testo che segue a cura di Adelia Bertetto è tratto da http://www.tdf.it/Italy/neoumanesimo/Viktor_ita.htm
Di nazionalità austriaca, Viktor Schauberger (1885-1958) come guardia forestale al servizio del principe Adolf Von Schaumburg-Lippe era responsabile di più di21.000 ettari di foresta e passava ore ad osservare la natura, il modello per eccellenza da capire e da copiare (“kapieren und kopieren”). Era un ambiente ancora pressoché intatto: con l’attuale degrado ambientale sarebbe probabilmente difficile ripetere le sue osservazioni.
L’acqua ha la massima densità, il cosiddetto punto di anomalia a +4 °C. Le sue molecole raggruppate in strutture tridimensionali (3-D) insieme alla polarità elettrica le permettono di sciogliere le sostanze. Gelando, l’acqua aumenta del 9% in volume, ma è più leggera che allo stato liquido. Nelle sorgenti di montagna, l’acqua ha appunto la massima densità. Nelle sue memorie, Schauberger parla di suo padre che effettuava il trasporto di tronchi lungo i torrenti, ma solo di notte e preferibilmente con la luna piena perché di giorno l’acqua esposta ai raggi del sole diventa pigra e “dorme”. Di notte invece ritorna vitale e riesce a trasportare tronchi di peso specifico superiore. Nei torrenti di montagna le trote, anche in mezzo ad una forte corrente riuscivano a restare lungo tempo praticamente immobili e se fiutavano un pericolo nuotavano veloci risalendo la corrente. Sapendo che l’acqua di un torrente di montagna è più fredda vicino alla sorgente e la sua temperatura aumenta man mano che se ne allontana, Schauberger organizzò un esperimento per capire il fenomeno della trota stazionaria. Fece versare100 litridi acqua riscaldata,500 metripiù a monte di un punto di forte corrente, dove una trota era solita passare molto tempo. Il torrente aveva un volume di flusso di vari metri cubi d’acqua il secondo e100 litridi acqua non alteravano quindi in modo significativo la temperatura. Tuttavia la trota, fino a quel momento tranquilla, poco dopo l’immissione dei100 litricominciò ad agitarsi e, nonostante i suoi sforzi, fu trasportata dalla corrente verso il basso riuscendo a risalire solo dopo un certo tempo. Ciò confermò l’intuizione di Schauberger sull’importanza della temperatura (anche una differenza di0.1°Cincide sul comportamento dell’acqua corrente). Un altro episodio, per me straordinario, è quello delle pietre che “ballano”. Nelle notti fredde di luna piena, Schauberger osservò pietre di forma ovale che dal fondo di un laghetto di montagna, attirandosi e respingendosi, con un movimento circolare risalivano in superficie. Le pietre di forma diversa restavano sul fondo. Secondo Schauberger, il fenomeno era spiegabile come l’effetto combinato del freddo che aumenta l’energia levitazionale biomagnetica e della composizione metallifera delle pietre, soprattutto silice (SiO2) e silicati.
In base a queste ed altre osservazioni, Schauberger cominciò a formulare il principio di “implosione”, collegando il movimento delle trote all’idea di Johannes Kepler del movimento planetario che influenza anche il movimento dei fluidi. L’umanità (la scienza) e la natura procedono in modo diverso. La natura tende a spostare le sue masse in senso planetario: implosione. La scienza segue una linea retta: esplosione. L’implosione è il moto alla base della vita, dall’esterno verso l’interno, secondo una linea spirale-concentrica. Per Schauberger esplosione significa involuzione, demolizione, distruzione, mentre implosione è invece evoluzione, costruzione, vita. In natura, ambo le forze sono presenti – espressione della bipolarità – ma predomina l’implosione. Anche la forza di demolizione ha in natura un carattere positivo: scomposizione degli organismi morti e loro integrazione in nuove forme di vita organiche, una continua azione di riciclo. Come osserva Callum Coats, è difficile descrivere i vari dispositivi inventati da Schauberger sulla base del principio dell’implosione e dell’energia del vortice, a causa della sovrapposizione di disegni, diagrammi, date, nomi: Repulsine, Klimator, motore ad implosione, motore a suzione, motore trota, sottomarino biotecnico. Tutte queste macchine, alimentate ad aria o ad acqua, avevano un funzionamento silenzioso e poco costoso, erano di forma ovale e sfruttavano il principio della creazione del “vuoto biologico” (per dettagli tecnici, cfr. Callum Coats, op. cit., cap. 21 “Implosion”).
Nell’inverno1918 aLinz c’era penuria di combustibile e il principe Adolf von Schaumburg-Lippe aveva problemi economici. In alta montagna i tronchi e gli alberi da abbattere abbondavano. Il problema era come trasportarli a valle. Schauberger costruì uno scivolo di legno, a sezione ovale, di50 km, con un andamento sinuoso. Per far galleggiare i tronchi lungo lo scivolo era necessario un apporto di acqua fredda e quindi in determinati punti, tramite valvole si faceva uscire l’acqua che si era riscaldata e veniva convogliata acqua fresca di ruscelli vicini. Nonostante lo scetticismo generale, il sistema funzionò. Schauberger fu nominato consulente statale per gli impianti di trasporto del legname con uno stipendio superiore a quello dei suoi omologhi con titoli accademici. Ciò creò gelosie e complotti e alla fine Schauberger rinunciò all’incarico. Per anni lavorò alle dipendenze dell’imprenditore austriaco Steinhard costruendo vari impianti di trasporto del legname lungo i torrenti in Austria, Iugoslavia, Turchia.
La regolazione dei corsi d’acqua e la gestione dell’acqua
Invitato dal Prof. Philipp Forchheimer (1852-1933), ingegnere idraulico, ad esporre alla facoltà di agraria di Vienna le sue idee sul moto naturale dell’acqua, Schauberger si trovò di fronte un ambiente scettico e ostile. Il rettore sgarbatamente gli intimò di dire in poche parole cosa si doveva fare per regolare i corsi d’acqua senza provocare danni e Schauberger rispose: “Wie das Saubär brunzt” (come piscia il cinghiale mentre cammina). In effetti, il cinghiale compie una serie di movimenti ritmici che in forma grafica danno curve orizzontali e verticali a forma di spirale: una curva spaziale cicloide. Schauberger cercò con ogni mezzo di salvare il Reno e il Danubio, due fiumi morti, senza successo.
Forzare l’acqua in canali e condotte cilindriche significa imprigionarla e privarla della sua energia. Nelle centrali idrauliche, a parte il problema delle dighe e del loro impatto ambientale, l’acqua è convogliata in condotte cilindriche in condizioni di enorme pressione e poi scaraventata contro le lame di turbine di acciaio dove è letteralmente frantumata e l’ossigeno dissolto è centrifugato all’esterno. Al termine di questo processo di disintegrazione fisica ed energetica, l’acqua impoverita di ossigeno è immessa nei torrenti o nei fiumi con un impatto sui pesci e la vita acquatica. Schauberger aveva al riguardo soluzioni alternative meno negative e anche per la purificazione dell’acqua proponeva un approccio ecologico, un impianto per produrre acqua di ottima qualità (“Edelwasser”) con la stessa composizione chimica e biologica delle acque di sorgente, partendo da acqua piovana, fluviale, marina, anche sporca, secondo un metodo molto diverso da quelli tradizionali:
“La sterilizzazione secondo tutti i tipi abituali di clorazione avviene con l’ossigeno in status nascendi che col tempo può provocare danni ai tessuti e la formazione di cancri nelle persone, negli animali e nella piante. Con il mio metodo, la sterilizzazione e la depurazione sono effettuate con tubi ad alta tensione oppure con i cosiddetti tubi a capillare doppio a torsione e la rigenerazione avviene in apparecchiature speciali”. L’apparato aveva una camera a sezione ovale dove l’acqua era raffreddata a4 °C, fatta ruotare in un vortice ad alta velocità con aggiunta di minerali e anidride carbonica.”.
Nonostante l’ostilità degli ambienti accademici, Schauberger stava diventando famoso. Le sue idee avevano interessato Mussolini e vi erano stati contatti con rappresentanti di Francia, Romania e Bulgaria. L’industriale Ludwig Roselius organizzò un incontro con Hitler a Berlino (10 luglio 1934) di cui esistono più versioni: secondo Schauberger l’incontro fu molto breve e il Fűhrer si mostrò interessato; secondo il rapporto ufficiale del consigliere ministeriale Willuhn grande antagonista di Schauberger, Hitler invece lo considerò uno “Schwindler” (impostore). L’incontro si concluse in un nulla di fatto, ma era solo la prima battuta con la gerarchia nazionalsocialista.
Nel 1943 Schauberger fu posto di fronte all’alternativa di dirigere un gruppo di tecnici e fisici detenuti nel campo di concentramento di Mauthausen o di essere impiccato. Le condizioni, anche se non così disumane come nel famigerato campo di lavoro “Dora” dove venivano costruite le V2 (Vergeltungswaffen), erano penose. Secondo le testimonianze ufficiali rese dopo la guerra da due superstiti del gruppo di prigionieri, Schauberger fece di tutto per assicurare condizioni umane a questi suoi collaboratori e tirare per le lunghe i lavori di tipo militare (la famosa Wunderwaffe o arma miracolosa con cui i Tedeschi speravano ancora di vincere la guerra). A questo periodo risalgono vari esperimenti biotecnici e la costruzione di dispositivi sperimentali, tra cui un disco volante. Questa “Fliegende Untertasse”, sperimentata vicino a Praga nel febbraio 1945 “che raggiunse in tre minuti un’altezza di15.000 metrie una velocità orizzontale di2.200 kml’ora, era stata costruita secondo un modello che avevo elaborato nel campo di concentramento di Mauthausen insieme con ingegneri e tecnici di altissimo livello selezionati tra i prigionieri.[…] A mia conoscenza la macchina fu distrutta per ordine di Keitel poco prima della fine della guerra. A questa vicenda erano interessati anche molti tecnici dell’industria dell’armamento che […] mi invitarono ad esporre i principi della produzione di una zona atomica a pressione ridotta che si sviluppa in pochi secondi quando si fa muovere l’aria o l’acqua in senso radiale e assiale, in presenza di un gradiente di temperatura decrescente”.
In questo campo di ricerche, i Tedeschi erano più avanzati degli Americani. Ben prima della fine della guerra, sia gli Americani che i Russi, molto interessati ai “cervelli” europei, si erano organizzati per accaparrarsi Von Braun e il suo gruppo di ricercatori di Peeneműnde ed altri tecnici e scienziati considerati interessanti. Materiale e documenti di Schauberger furono confiscati dai Russi e dagli Americani che tennero Viktor sotto continua sorveglianza per sei mesi, nel timore che fosse prelevato dai Russi e anche perché interessati alle possibilità dell’energia atomica da lui studiate. “Attraverso le mie ricerche ho gradualmente imparato a riconoscere le energie atomiche ‘costruttive’. Vorrei menzionare che le energie atomiche tenute segrete dagli Americani, non mi hanno mai interessato e che sono pronto ad impegnarmi per iscritto a non occuparmi in futuro, né a livello teorico né a livello pratico, di queste forze distruttive. Le energie atomiche da me studiate sono fondamentalmente diverse da quelle degli Americani. Con le energie atomiche pregiate da me studiate non c’è esplosione né fuoco; al contrario il prodotto di decadimento è acqua e le definisco quindi energie atomiche di ‘prima classe’. Con le energie atomiche di ‘seconda classe’ applicate dagli Americani, il prodotto di decadimento è fuoco”.
Agricoltura ecologica
Dopo la guerra Schauberger si concentrò sui problemi agricoli. Già negli anni ’20, Rudolf Steiner (1861-1925) , aveva delineato i principi della biodinamica in agricoltura elaborando vari preparati per migliorare la qualità del concime e del compost. Anche in questo campo, Schauberger parte dall’osservazione diretta; le sue ricerche meriterebbero un capitolo a sé. Mi limiterò a citare alcuni punti: uso di aratri in rame per non disturbare il campo magnetico del suolo; brevetto insieme al tecnico Rosenberg (1950) sul rivestimento in rame delle superfici dei macchinari agricoli; aratro a spirale, metodi di compostaggio, camera di fermentazione ovale per produrre il “fluido amniotico”, una miscela di elementi di argento, zinco, oro, rame, silicio, calcare e acqua da far ruotare secondo il moto planetario e applicando altri accorgimenti, con generazione di biomagnetismo.
Il processo di crescita per Schauberger è soprattutto un problema di energia, un processo di equilibrio tra l’energia geosferica e quella atmosferica. Nella sequenza di carica/scarica di energia del processo di crescita, la differenza di tensione elettrica tra l’atmosfera ela Terraè di estrema importanza. Tra le due polarità di tensione occorre una forma di isolamento. Schauberger insiste molto sulla “pelle” chela Terradeve avere attorno a sé stessa. Il suolo non deve mai essere nudo bensì deve essere coperto da un manto vegetale. Per Schauberger si è instaurato un ciclo perverso: distruggendo le foreste, si rovina la qualità dell’acqua; un’acqua deficitaria e concimi artificiali non consentono una produzione agricola sana, con effetti negativi sull’organismo. È invece fondamentale rispettare il ciclo idrologico completo e garantire un gradiente di temperatura positivo che favorisce la penetrazione dell’acqua nel terreno. Nel ciclo idrologico parziale – quello che prevale attualmente – il gradiente di temperatura è negativo perché la temperatura del terreno è in genere più calda di quella dell’acqua piovana. Con la distruzione delle foreste cambia il tipo di evaporazione. L’acqua non passa più attraverso gli alberi (organismi viventi) e la quantità di acqua fornita dagli oceani non è più temperata dalla traspirazione delle foreste. La falda freatica si abbassa, gli alberi non riescono più a captare le sostanze nutritive che distribuiscono alla vegetazione più bassa, il vapore acqueo sale a livelli superiori dove è maggiormente esposto a raggi ultravioletti e gamma che dissociano le molecole d’acqua separando l’ossigeno dall’idrogeno. L’idrogeno sale, l’ossigeno si deposita verso il basso e l’acqua scompare, un vero e proprio “corto circuito biologico”. Le conseguenze le vediamo: variazioni atmosferiche repentine, bruschi aumenti della temperatura, salinità eccessiva del terreno, siccità in certe zone e inondazioni in altre. L’unica soluzione è un rimboschimento massiccio del pianeta.
Il viaggio in America
Karl Gerchsheimer (di origine tedesca e probabilmente al servizio del Counter Intelligence Corps) era contrario alla tecnica dell’esplosione seguita da Von Braun e, interessatosi alla teoria dell’implosione convinse il magnate americano Robert Donner ad attirare Schauberger in America. Il 9 maggio 1958 fu firmato il primo contratto con Viktor e suo figlio Walter che partirono per New York il 25 giugno 1958. Viktor aveva insistito ad inserire nel contratto una clausola secondo cui il suo soggiorno in America non doveva superare tre mesi. Su questo soggiorno permangono punti oscuri e controversi (cfr. per maggiori dettagli Callum Coats, op. cit., “What happened in America” pag.15 e segg.). Indubbiamente da ambo le parti vi furono incomprensioni e diffidenze e le aspettative erano diverse. Ai termini dell’ultimo contratto firmato con il consorzio Donner-Gerscheimer, tutti i modelli, disegni, prototipi e dati diventavano proprietà del consorzio e Viktor e suo figlio Walter si impegnavano a mantenere il completo silenzio su qualsiasi elemento connesso con l’implosione. Viktor aveva accettato l’offerta americana di finanziare la realizzazione dei suoi prototipi in quanto ormai sfiduciato circa la possibilità di farlo in Europa. In America si convinse però che le sue idee sarebbero state sfruttate in chiave capitalistica o bellica, cioè esattamente in maniera contraria alle sue intenzioni. Ripartì per l’Europa il 19 settembre e morì a Linz il 25 settembre.
A parte l’interesse espresso in passato da Americani e Russi (difficile sapere se siano in corso ricerche non portate a conoscenza del pubblico su alcuni temi di Schauberger), varie pubblicazioni UFO ed esoteriche continuano, in malafede, a presentare Schauberger come il costruttore dei dischi volanti di Hitler.
Il primo biografo di Schauberger è stato lo svedese Olof Alexandersson e il suo libro Levande Vattnet (1976) è stato tradotto in inglese nel 1982 (Living Water – Viktor Schauberger and the Secrets of Natural Energy – Gateway Books, Bath, UK e edizioni successive).
Callum Coats ha dedicato più di 15 anni di studi a Schauberger e ne ha tradotto in inglese gli scritti in tre volumi: The Water Wizard, The Fertile Earth, Schauberger’s Revolution (Gateway, Bath 1997).
Nel Regno Unito Schauberger conta vari seguaci che a seconda dei loro interessi sviluppano vari suoi temi. Segnalo Alan Hall per le proprietà strutturali ed energetiche dell’acqua e il suo ruolo nella trasmissione di informazioni e, per le virtù terapeutiche dell’acqua (aspetto studiato anche da Schauberger), il gradevole libro di Charlie Ryrie “The healing energies of water”, 1998 Gaia Books Limited – London.
Osteggiato tutta la vita dalla casta dei funzionari e dallo establishment accademico, Schauberger non esitava ad affermare che la scienza sbaglia (“macht alles verkehrt”), procede in senso contrario alla natura (naturunrichtig) ed è responsabile del degrado ecologico ed economico. “Mi giudicano pazzo e forse hanno ragione. In tal caso, un pazzo in più o in meno al mondo non ha importanza. Se però ho ragione e la scienza sbaglia, il Signore abbia pietà dell’umanità”.
La natura, come l’essere umano, è un sistema aperto e in evoluzione.
La scienza è un circolo chiuso che funziona secondo determinate regole che i nuovi arrivati devono rispettare. Gli studenti non sono spronati a pensare in maniera critica e difficilmente quindi, oseranno andare contro corrente. In nome dell’obiettività, la scienza preferisce alle percezioni sensoriali quelle legate alla lettura di strumenti di misura. Le idee insolite sono bocciate o ridicolizzate. Dopo essersi sganciata dalle chiese, la scienza vorrebbe assumerne il ruolo dogmatico. Il suo tallone di Achille è l’alleanza con il business. Il ricercatore che va controcorrente mette in gioco la sua credibilità e la sua carriera. Si pensi, solo in tempi recenti, all’ostilità feroce della medicina tradizionale nei confronti dell’omeopatia e al trattamento riservato a Stephan Riess e a Jacques Benveniste!
Come Nikola Tesla per l’elettricità, Viktor Schauberger è un precursore e le sue idee sono in anticipo di un secolo. Alcune affermazioni suonano provocatorie: il cuore non è una pompa ma “è pompato”, gli uccelli “non volano” ma “sono volati”, i pesci non nuotano, ma “sono nuotati”, il sole è probabilmente un corpo freddo e oscuro ecc. (cfr. per dettagli Callum, op. cit., pag.188 e segg.).
Il suo messaggio centrale, di estrema attualità, è che la nostra tecnologia e i nostri processi industriali seguono il moto usato dalla natura per decomporre e dissolvere la materia, mentre per costruire la natura sceglie altre vie (principio del moto cicloide spirale). “L’attuale tecnica è un tragico errore o un crimine intenzionale in quanto usa le forze distruttive per l’azionamento di macchine, motori, ecc. che la natura applica per demolire tutto quanto non è suscettibile di sviluppo. Tutto il mondo civilizzato che ha promosso questo sviluppo finirà in un vicolo cieco. In questa maniera sono state e continuano ad essere assurdamente dissipate le migliori materie prime, nell’erronea credenza di tenere sotto controllo la natura. L’output è nettamente inferiore all’input, un esercizio del tutto non redditizio sotto il profilo economico. A parte l’uso irrazionale delle materie prime per ottenere energia motrice, vi è stata un’altra conseguenza economica estremamente pericolosa in quanto l’energia così ottenuta produce temperature che favoriscono processi di putrefazione e la sopravvivenza di pericolosi batteri e sviluppano anche gas pericolosi. La resa di macchine e motori alimentati in questa maniera è molto ridotta”. Foresta, terreno, acqua sono i tre fattori principali per la vita sulla terra.La Terraè un organismo vivente, dotato di intelligenza. La natura è il grande alchimista, un impianto avanzato di riciclo.
Il senso profondo della natura è la trasformazione, la metamorfosi che non avviene mai secondo una linea retta bensì attraverso apparenti deviazioni e stadi intermedi. Anche l’essere umano passa attraverso varie trasformazioni (infanzia, adolescenza, maturità, vecchiaia) e il bozzolo è il cadavere abbandonato dallo spirito. L’acqua e il sangue trasmettono il sapere delle generazioni precedenti. Pensare come la natura è pensare biologico anziché logico. Seguire la natura è accettare il processo di evoluzione. Bisogna passare dalle leggi fisiche della meccanica a quelle spirituali dell’energia. L’essere umano è un biosensore e come tale non deve rinunciare all’osservazione diretta, alla sua percezione sensoriale che apporta elementi di conoscenza quali uno strumento artificiale non può dare. La parcellizzazione disciplinare porta ad esperti microsettoriali, incapaci di una visione olistica, dimenticando che il tutto è un qualcosa di più della semplice somma delle sue parti.
Negli anni ’30 la gente rideva della profezia di Schauberger che un giorno una bottiglia d’acqua sarebbe stata più cara di una bottiglia di vino. Si può ancora riderne, ora? Schauberger ha previsto le catastrofi legate ai cambiamenti climatici, le piogge acide, la morte effettiva e ‘qualitativa’ degli alberi, i danni delle monoculture, la desertificazione, il cancro come pestilenza della nostra epoca, le future guerre per l’acqua ecc.
Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955) immaginava l’universo come una nave spaziale in viaggio secondo una traiettoria a spirale, dall’esterno verso l’interno, dal punto di partenza alfa verso omega, dove omega è la sfera del divino cui l’essere umano arriverà una volta completato il suo percorso evolutivo. Parafrasando questa immagine, si potrebbe affermare che l’essere umano è parte integrante dell’astronave Terra che porterà nel suo viaggio i nostri discendenti su altri pianeti. L’essere umano non deve quindi dimenticare che il suo sangue si compone fino al 90% di acqua.
L’acqua siamo noi!
Lasciamo ai nostri discendenti un’eredità pesante: scorie nucleari a lunga vita (la durata delle radiazioni di plutonio è di 10.000 anni). L’opzione di smaltimento per i residui ad alta attività è il deposito geologico in profondità in strati argillosi o miniere di salgemma in disuso. Permane però il problema di comunicare con il futuro, cioè indicare in maniera decifrabile tra decine di secoli che si tratta di una zona mortale. Almeno piantiamo alberi su vastissima scala, anche se dovranno passare due o tre secoli per avere una foresta sana: l’albero come un Davide di fronte a Golia, le scorie radioattive.
Spero con questo articolo di avviare un dibattito sulle idee di Viktor Schauberger.
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