Di Elia Sanna
Per alcuni anni ha dovuto sopportare in silenzio le persecuzioni e le angherie di due coetanei, uno di Oristano, l'altro di Seneghe. La vittima dei presunti stalker è un ragazzo di 15 anni, affetto anche da un leggero deficit cognitivo. I suoi persecutori, conosciuti sin alle scuole elementari, sono stati ora denunciati dalla polizia con le accuse di atti persecutori. Le indagini non sono però terminate qui, ma stanno cercando di fare luce su altri eventuali complici dei due ragazzi “terribili” e su chi sapeva e li avrebbe “coperti” in tutti questi anni.
La svolta di questa tristissima storia di bullismo minorile è venuta alla luce quasi casualmente in seguito ad un ulteriore episodio di violenza che ha coinvolto i tre ragazzi ed è avvenuto nello scorso mese di maggio. Al termine dell'ennesimo sopruso il ragazzino è finito pesantemente a terra procurandosi una ferita alla mano sinistra che non ha potuto nascondere alla madre, al suo rientro a casa. Nei giorni successivi il ragazzo piano piano ha raccontato la sua triste e angosciante esperienza, raccontando ai genitori tutti i soprusi subiti da chi meno te lo aspetti: gli amici di scuola e di infanzia.
La donna si è quindi presentata in Questura ed ha denunciato quanto era accaduto. A quel punto gli agenti della squadra mobile, coordinati dal vice questore aggiunto, Dario Mongioviì, hanno avviato le indagini che si sono concluse solo pochi giorni fa. In questi tre mesi gli agenti della mobile hanno sentito decine di persone, anche dei testimoni importanti. Ne è venuta alla luce una vicenda incredibile, con svariati atti non solo di violenza fisica ma anche psicologica. Episodi spesso messi in atto senza apparenti ragioni. Non solo, grazie alle testimonianze, si è scoperto che le vessazioni andavano avanti da anni, da quando i tre ragazzini frequentavano le elementari. Secondo la polizia diverse sono le persone che erano a conoscenza della triste vicenda di soprusi, ma nessuno, per paura, ha mai osato denunciarli. Ora al vaglio degli inquirenti c’è anche la loro posizione.
«Terminata la prima parte dell’indagine che ci ha consentito di denunciare alla procura delle Repubblica i due presunti stalker – ha precisato il questore di Oristano, Francesco
Di Ruberto – stiamo ora vagliando la posizione di eventuali complici anche morali. Non è possibile che, in una realtà socialmente tranquilla come quella di Oristano, gesti simili non vengano denunciati per paura di essere tacciati d’infamia o peggio ancora di divenire vittime di violenze».FONTE:http://lanuovasardegna.gelocal.it/oristano/cronaca/2015/08/28/news/bullismo-su-un-giovane-15enni-nei-guai-1.12002239
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