Il vero significato del termine mistica nelle parole chiave scelte da Marco Vannini

lug 23, 2015 0 comments


Di Beatrice Iacopini,,<Il Manifesto - Alias> 28 aprile 2013.


 In genere, quando si parla di «mistica», si pensa a una «comunicazione soprannaturale» oppure a «stati particolari di unione» con Dio, risultato di un dono eccezionale che Dio farebbe a qualcuno, irrompendo nella vita spirituale di un'anima che si trova colta come di sorpresa, in condizione di passività; comunemente, l'aggettivo «mistico» suggerisce fenomeni straordinari, quali visioni, audizioni o rivelazioni divine, ovvero qualcosa di molto distante dalla razionalità e che facilmente i suoi detrattori sistemano nell'ambito del sentimentalismo religioso, se non addirittura in quello della superstizione. 





Chi conosce il lavoro di Marco Vannini, traduttore dell'intera opera di Meister Eckhart e grande studioso di mistica, sa che non è certo questa l'accezione in cui considera il termine e il suo Lessico Mistico (Le Lettere, pp. 264, € 20) - con l'analisi di una settantina di termini, da «abbandono» a «vuoto» - rappresenta una chiara sintesi di ciò che lo studioso va insegnando da decenni a proposito del significato più genuino di «mistica», proprio del mondo cristiano ma prima ancora di quello greco classico, dove peraltro il termine è nato. Volendo riassumere in poche frasi la tesi di Vannini, potremmo intendere la mistica come l'esperienza interiore che per eccellenza coinvolge tutto l'uomo, anche la ragione nel suo vertice supremo. In sostanza, il mistico è quell'uomo che, spinto da un profondo desiderio di conoscere ciò che più e solo conta alla fine, cioè Dio e l'anima (come dice Agostino, all'inizio dei Soliloqui), intraprende un cammino di distacco da sé, dall'egoità, dalla propria volontà: cammino che è indicato come via obbligata dal Vangelo (“chi vuole seguirmi, rinunci prima a se stesso”), ma anche dalla Bhagavad Gita, o da autori che non sospetteremmo presenti in un elenco di «mistici». Potrebbe sembrare l'indicazione verso una tradizionale via ascetica di rinuncia a cose e passioni, ma così non è: il vero distacco da sé non si ottiene con le opere (che rischiano di ingigantire ulteriormente l'io, nutrendo l'orgoglio), bensì con la conoscenza; è l'intelligenza che ci mostra continuamente i nostri limiti, il nostro essere ineluttabilmente sottomessi alla necessità, al determinismo che ci fa quello che siamo. Certo che il distacco è anche operazione morale (prevede quindi l'esercizio delle virtù), ma è allo stesso modo operazione intellettuale (d'altronde, come si legge nella Bhagavad Gita, «la conoscenza è un sacrificio maggiore di ogni sacrificio materiale») : il mettere ordine nei nostri pensieri, il capire perché nutriamo certe tendenze, perché ci comportiamo in un certo modo e accettare il fatto di essere determinati, ci rende padroni, sovrani, liberi. Ecco perché Vannini, inserendosi in una tradizione filosofica e religiosa (o religiosa in quanto filosofica) che, come dice lui stesso, va da Eraclito a Wittgenstein - passando per Platone, Agostino, Caterina da Genova, Cusano, Giovanni della Croce, tanto per citare alcuni degli autori di riferimento, per arrivare a Simone Weil, Ramana Maharshi o Giovanni Vannucci può concludere che solo col distacco si entra nel regno della libertà, ovvero della grazia, e si compie l'esperienza della «unitas spiritus», in cui scompare ogni alterità tra Dio e uomo (e ciò rappresenta l'apice e l'inizio, allo stesso tempo, di ogni vita mistica). Non c'è dubbio, tuttavia, che nell'attribuire questo significato al termine «mistica», Vannini abbia presente innanzitutto l'insegnamento del grande Meister Eckhart e della tradizione renano-fiamminga: chi si distacca da sé, trova già qui e ora, in questo sempre tormentato presente, la pace, la serenità, la libertà, quella che cristianamente viene chiamata la «salvezza». Niente di «straordinario», ovvero niente di arbitrario (perché Dio, infatti, donerebbe certi «stati» a alcuni e a altri no?); bensì un'esperienza che chiunque, in quanto creatura umana, razionale e spirituale (a qualsiasi tradizione religiosa appartenga, o non appartenga), può raggiungere. Prova ne sia che già gli antichi filosofi, attingendo alla sola forza dell'intelligenza, avevano additato all'uomo un cammino simile: ricordiamo qui solo alcuni degli esempi che si leggono in Lessico Mistico: il mito della caverna di Platone, o l'itinerario dal molteplice all'Uno tracciato da Plotino. Cosa hanno in comune nomi tanto diversi di filosofi e di donne e uomini «spirituali»? Il grande merito e l'originalità di Vannini, già splendidamente sintetizzati in opere quali Il volto del Dio nascosto. L'esperienza mistica dall'Iliade a Simone Weil e La mistica delle grandi religioni, è aver rintracciato e messo in luce questa sorta di filo rosso che si dipana nella storia dell'uomo - in Occidente come in Oriente, nella filosofia come nella spiritualità - e che rappresenta un modo radicalmente diverso, rispetto a quello a cui siamo abituati, di intendere Dio e la fede, e una promessa di vera felicità a portata di ciascuno (purché seriamente intenzionato a seguire un cammino spirituale e nella verità), al di là di steccati confessionali. La salvezza non viene dall'esterno e non occorre attenderla in un mondo o tempo «altri»; essa è già qui e ora per l'uomo distaccato, e consiste in una assoluta pace, una quiete, una sicurezza che non abbandonano mai l'uomo, neppure nelle vicende più tragiche, come tanti hanno testimoniato nella storia. Ricordo Etty Hillesum, vera mistica (mi sarebbe piaciuto trovarla nel Lessico), che avendo percorso l'itinerario del distacco da sé e avendo guadagnato la vera libertà interiore e lo sguardo stesso di Dio sulle cose, poteva affermare, perfino nell'inferno di un campo nazista. «Si è 'a casa'. Si è a casa sotto il cielo. Si è a casa dovunque su questa terra, se si porta tutto in noi stessi».

Commenti

Related Posts

{{posts[0].title}}

{{posts[0].date}} {{posts[0].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[1].title}}

{{posts[1].date}} {{posts[1].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[2].title}}

{{posts[2].date}} {{posts[2].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[3].title}}

{{posts[3].date}} {{posts[3].commentsNum}} {{messages_comments}}

Search

tags

Modulo di contatto