Di Andrea Baranes
Tanto per rinfrescare la memoria. I salvataggi delle banche, in miliardi di euro.
A fine 2011 i salvataggi pubblici delle banche erano arrivati a 1.1.48 miliardi per la Gran Bretagna; 144 l’Olanda; 196 il Belgio; 418 miliardi nella virtuosa Germania. Non è il totale dei soldi usati per puntellare una finanza sempre più instabile. Andrebbero aggiunti gli oltre 1.000 miliardi prestati all’1% con il TLRO della Banca Centrale, poi il TLTRO, poi i tassi portati quasi a zero, poi il quantitative easing, le cartolarizzazioni, e l’elenco potrebbe continuare.
Rimanendo ai soli piani di salvataggio veri e propri e non all’insieme delle misure, parliamo di un totale (unicamente in Europa) di circa 2.400 miliardi di euro.
Una somma da mettere a confronto con i circa 15 miliardi di aiuti che sono in ballo in questo momento per sostenere la Grecia.
Sì ma… Si dirà che questi 15 non sono certo i primi. Anche la Grecia ha ricevuto parecchi aiuti dall’Europa. Ecco allora l’immagine n.2, da un articolo del Sole 24 Ore del febbraio scorso.
In alto l’esposizione verso la Grecia a dicembre 2009. L’esposizione italiana, francese o tedesca era esattamente pari a zero. Erano le banche private ad avere allegramente prestato decine di miliardi alle controparti greche, e a rivolerle indietro quando sono andate in crisi a seguito della bolla dei subprime, lasciando la Grecia in ginocchio. Qui intervengono le generose istituzioni europee e internazionali con i “piani di salvataggio”, che altro non sono stati se non una gigantesca partita di giro per mettere al sicuro le banche francesi, tedesche e di altri Paesi. Il debito passato dal privato al pubblico, secondo il noto principio di privatizzare i profitti e socializzare le perdite.
Ad affermarlo è anche un delegato del FMI, che già a gennaio 2010 denunciava come il presunto salvataggio della Grecia fosse «concepito solo per salvare i creditori, nella gran parte banche del vecchio continente e non la Grecia». Uno studio indipendente ha mostrato come per lo meno il 77% di tutti gli aiuti forniti alla Grecia tra maggio 2010 e giugno 2013 siano finiti al settore finanziario e non alla popolazione o allo Stato ellenico.
Come dire che, oltre la montagna di denaro regalato o prestato a interesse nullo alle banche, persino i fondi destinati – nelle dichiarazioni ufficiali – ad aiutare i Paesi in difficoltà, sono finiti a salvare il sistema bancario.
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