Hitler "psichedelico": faceva uso di alcune sostanze stupefacenti, tra cui la metanfetamina

lug 21, 2015 0 comments


Si sapeva che assumesse cocaina e più di 70 medicinali, ma ora si è scoperto che Adolf Hitler era dipendente anche dalla metanfetamina. Secondo un rapporto stilato dall’intelligence statunitense e pubblicato in anteprima dal giornale britannicoDaily Mail, il Führer, oltre ad assumere regolarmente barbiturici, tranquillanti e morfina, prendeva anche una pasticca di crystal meth, la droga diventata famosa perché viene sintetizzata da Walter White e Jessie Pinkman inBreaking Bad.






 Non c’è da meravigliarsi considerando lo stato di salute del dittatore nazista. La cartella clinica di Hitler era stata diffusa qualche anno fa in Germania e elencava una serie infinita di problemi fisici: soffriva di meteorismo, di pressione alta e di dolori cronici a stomaco e intestino che gli procuravano problemi di digestione – si pensa che divenne vegetariano proprio per questo – inoltre era ipocondriaco e temeva di essere avvelenato o di ammalarsi di cancro. Gli furono asportati almeno due polipi alla gola e negli ultimi anni fu colpito anche dal morbo di Parkinson. A tutto questo vanno aggiunte le iniezioni di testosterone e di seme di toro per aumentare la virilità sessuale prima di incontrare l’amante, Eva Braun.
Ma il farmaco più utilizzato da Hitler però fu il Pervitin, uno stimolante diffuso tra le truppe tedesche, soprannominato “Panzerschokolade” (la cioccolata dei carri armati), per migliorarne la resistenza e aiutarli a sopportare la fatica. A questo quadro clinico va aggiunto dunque la dipendenza da metanfetamina, probabilmente sviluppata durante il periodo passato nelle trincee della prima guerra mondiale. Si dice che avesse assunto il cristal meth prima dell’incontro con BenitoMussolini nel 1943 quando sbraitò per due ore contro l’ex alleato, così come viene riportato che assunse nove dosi di metanfetamina durante le ultime ore passate con Eva Braunnel bunker di Berlino prima di suicidarsi.
Il suo medico di fiducia, Theodor Morell, lo visitava ogni giorno ed era entrato nelle grazie del leader nazista. Secondo gli statunitensi invece si trattava di un “ciarlatano e un venditore di fumo”, un giudizio che rispecchiava quello dei generali tedeschi: il capo della LuftwaffeHermann Göring, lo aveva soprannominato “il signore delle siringhe del Reich“. Hitler invece si fidò di lui ciecamente fino in punto di morte.

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