Plutone, il pianeta nano più conosciuto del sistema solare, è il protagonista del doodle di Google di oggi in occasione del volo ravvicinato che la sonda spaziale New Horizons della NASA compirà nelle prossime ore, svelando per la prima volta nel dettaglio le caratteristiche della superficie del corpo celeste.
Al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un’animazione che mostra Plutone mentre viene raggiunto e poi superato da New Horizons, nel suo viaggio verso alcune delle parti più remote del nostro sistema solare.
Il momento di maggiore vicinanza della sonda a Plutone si verificherà intorno alle 14 (ora italiana) di oggi, quando New Horizons si troverà a circa 12.500 chilometri dalla superficie del pianeta nano. Grazie alle sue strumentazioni, scatterà diverse fotografie di Plutone, che saranno poi inviate nelle ore successive verso la Terra. I dati che raccoglierà New Horizons sono molto attesi dai ricercatori perché permetteranno di capire meglio le caratteristiche di Plutone, la sua conformazione geologica e il motivo per cui ha porzioni di territorio estremamente scure e altre molto più chiare. Il pianeta nano fu scoperto negli anni Trenta del Novecento e fino a ora non era mai stato osservato direttamente e così da vicino da una sonda.
Al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un’animazione che mostra Plutone mentre viene raggiunto e poi superato da New Horizons, nel suo viaggio verso alcune delle parti più remote del nostro sistema solare.
Il momento di maggiore vicinanza della sonda a Plutone si verificherà intorno alle 14 (ora italiana) di oggi, quando New Horizons si troverà a circa 12.500 chilometri dalla superficie del pianeta nano. Grazie alle sue strumentazioni, scatterà diverse fotografie di Plutone, che saranno poi inviate nelle ore successive verso la Terra. I dati che raccoglierà New Horizons sono molto attesi dai ricercatori perché permetteranno di capire meglio le caratteristiche di Plutone, la sua conformazione geologica e il motivo per cui ha porzioni di territorio estremamente scure e altre molto più chiare. Il pianeta nano fu scoperto negli anni Trenta del Novecento e fino a ora non era mai stato osservato direttamente e così da vicino da una sonda.
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